La notizia è di quelle che mai avremmo voluto riportare: Eric Woolfson ha lasciato questa vita. Alle tre di mattina del 2 dicembre ha definitivamente perso la sua lotta, coraggiosa e senza resa, contro un cancro ai reni che lo affliggeva da alcuni anni. Nato a Glasgow, in Scozia, il 18 marzo del 1945, aveva soltanto 64 anni. I fan più vicini alle vicende personali di Eric sapevano che era stato sottoposto ad una seria operazione nel 2005, ma si era anche diffusa la notizia che quella operazione aveva dato ottimi risultati. Così, nonostante le recenti immagini ce lo mostrassero sicuramente più magro e col viso stanco ed invecchiato, nessuno tra i semplici appassionati si aspettava questa tragica notizia. Invece è arrivata, cruda e diretta come un pugno allo stomaco, attraverso la pagina di Facebook con queste parole: "We are very sad to have to tell you that Eric Woolfson passed away in the early hours of this morning after a long and brave battle with cancer. He very much enjoyed seeing all your kind comments and posts on this Facebook page and his family wanted to thank you for your appreciation of his work" - "Siamo molto tristi nel dovervi dire che Eric Woolfson è mancato nelle prime ore di questa mattina dopo una lunga e coraggiosa battaglia contro il cancro. Egli ha apprezzato moltissimo vedere tutti i vostri gentili commenti e messaggi su questa pagina di Facebook e la sua famiglia ha desiderato ringraziarvi per il vostro apprezzamento alla sua opera". La cerimonia funebre di addio si è svolta il 4 dicembre a Glasgow, città natale di Eric, alle 13.45 ore locali, presso il Cathcart Cemetery, dove la salma è stata sepolta, con ogni probabilità nella sezione dedicata ai fedeli di culto ebraico. Va ricordata, infatti, l'origine ebraica della famiglia Woolfson e di quella della moglie Hazel Zuckerman. Grazie ai contatti tra gli appasionati tramite la mailing list internazionale Roadkill è stato possibile per il fan Glenn Codere di Glasgow presenziare alla cerimonia in nome di tutti i fan di Eric, porgere le nostre condoglianze alla famiglia omaggiandola di un mazzo di fiori. La famiglia, nella persona della figlia Sally, ha molto apprezzato la presenza della nostra rappresentanza e ha profondamente ringraziato per la nostra vicinza ed il nostro amore espresso nei confronti di Eric. Anche Alan Parsons, assieme alla moglie Lisa, in quei giorni impegnato in Germania con il Night Of The Proms, ha preso parte alla cerimonia funebre. La sola cosa che può forse consolare un po' è sapere che Eric se ne è andato senza troppo soffrire, riuscendo a vivere fino all'ultimo senza troppo dover variare il suo stile di vita. Come sappiamo, infatti, Eric non ha mai smesso di condurre una vita piena e attiva, dedicandosi fino all'ultimo giorno alla propria passione per la musica e il teatro. La moglie Hazel ha aggiunto che la crisi che ha condotto Eric alla morte è iniziata soltanto tre ore prima. Non solo la malattia non ha limitato la sua attivita musicale, ma col senno di poi viene da dire che probabilmente è stata uno stimolo a dedicarsi con sempre maggior impegno al proprio lavoro. Viene da pensare che Eric sapesse di non avere più troppi anni davanti a sè e, certamente, ha voluto sfruttare al meglio il tempo che il destino ha volto donargli, sia in ambito famigliare che musicale, anche avvicinandosi ai suoi fan in maniera talvolta diretta attraverso la sua pagina su Facebook. Verrebbe da dire che se ne sia andato in maniera serena, e questo è quanto gli auguriamo. Sicuramente la malattia non aveva scalfito il suo humor, come riferisce la moglie affermando che Eric aveva detto in passato "Senza dubbio, la morte è sempre una buona mossa commerciale!"
Molti appassionati ad Eric hanno lasciato il proprio messaggio di stima e di ringraziamento sulle pagine delle mailing list italiana The Parsons Day (http://www.onelist.com/group/parsonsday) nei giorni immediatemente successiva alla triste notizia. Alcuni hanno desiderato farlo scrivendo anche alcune parole appositamente per questa pagina. Di seguito l'espressione dei nostri sentimenti. Caro Eric, la tua musica, la tua poesia, la tua creatività
e la tua voce stupenda hanno fatto parte della vita di noi fans
dell'Alan Parsons Project e delle tue opere successive, riuscendo
a toccare alcune corde della nostra sensibilità come nessun
altro artista è mai riuscito. Grazie per le emozioni, grazie per la musica! Andrea Balistrieri Ciao Eric, Grazie a te ho imparato a non lasciare fuggire l'attimo, ho seguito la stella più luminosa fin dove l'impavido può osare, ho riso della vita come di una farsa, ho cavalcato l'onda del destino e nonostante alle volte non ci sono risposte, solo domande, ho imparato a credere che tutto quello che accade capita per il meglio; mi hai insegnato che il tempo scorre come un fiume e che tutto deve passare, che ho una sola vita da vivere e che il gioco non finisce mai quando l'intero mondo dipende dall'arrivo di una carta amica, che leggendo il libro e voltando pagina avrei potuto cambiare la mia vita in un migliaio di modi e che giorno dopo giorno la vita deve andare avanti perché l'aquila sorgerà ancora, e mi hai consigliato di prendere la vita alla giornata, rassicurandomi che lo stesso vecchio sole splenderà al mattino, che le stesse stelle luminose mi daranno il benvenuto a casa e che le nuvole si leveranno alte su di me. Grazie a te ho creduto nei miei sogni, ho imparato a non conservare per la notte i miei desideri più grandi, a toccare il cielo con l'occhio della mente; mi hai permesso di udire il pianto di una foglia di un albero mentre cade al suolo, mi hai regalato visioni di pioggia da cieli azzurri, fiumi di lacrime scorrere da occhi asciutti; ho cercato una chiave d'oro per aprire ogni porta e mi hai fatto vedere il mondo sotto una luce differente, mi hai regalato un raggio di speranza, una luce splendente, insegnandomi che dal momento che viviamo muoriamo e che nessuno può cambiare da solo la marea del destino, ma che l'amore può vivere per sempre e che se l'albero è sempreverde allora parte di noi potrebbe essere eterna, ed ho sognato di un giardino dove il sorriso è eterno. Grazie per tutto questo. Hai trasformato la mia vita donandole
linfa vitale. E sono solo uno dei tanti. Il mondo non ti dimenticherà! Francesco Ferrua Grazie, perchè la tua musica è stata, è,
e sarà sempre la colonna sonora della mia vita! Dear Eric, Eric, la vera mente creativa del Project. Me lo immagino
ora lassù felice intento a comporre nuove melodie con,
al suo piano appoggiato, Edgar Allan Poe. Credo di onorare Eric personalmente mantenendo costantemente
in "caldo" i brani che ho sviluppato con profondo impegno
per il tributo ad Alan Parsons Project (Nevermore-Project) e
aumentando la mia cultura in merito al suo enorme apporto artistico.
Ho sempre dichiarato che la sua musica, anche quella realizzata
con Alan, rappresenta un ricco "sarcofago" mai profanato,
grazie a Dio, e che deve essere riservato a chi è, per
così dire, illuminato, e che comunque questa piramide
rappresenta veramente la musica classica del rock. Un po' come
succede per i Pink Floyd e qui l'impegno ad esporla nel migliore
dei modi come avviene per il lavoro che fanno i grandi maestri
della "Classica" e le grandi Orchestre che interpretano
gli autori del passato. Per Eric sarà così e come
lo sarà per tutti i grandi che continuano a ripeterci
costantemente che la musica è lo specchio della nostra
anima staccata dal corpo. Non ho alcun dubbio che sia così.
Sono molto dispiaciuto per la sua scomparsa prematura. Caro Eric, se da lassù ci puoi vedere con il tuo
"Eye in the sky", sappi che ci hai lasciato un vuoto
incommensurabile, che difficilmente riusciremo a colmare. Confesso
di avere pianto a questa ferale notizia, per me la tua voce è
sempre stata un rimedio contro lo stress e mi permette anche
adesso di veleggiare verso "The same old Sun". Fin
dal lontano Natale 1980, quando per caso ho scoperto la tua voce,
ascoltando "Time", mi chiedevo allora 14enne, chi si
nascondesse dietro questa bellissima voce. Purtroppo allora non
c'era Internet ed il tuo volto era misterioso, come pure quello
di Alan. Ma nell'estate 1985, era agosto, lessi che su Deejay
Television, davano uno Special sul Project, e mi armai di VHS
ed immortalai quella video intervista. Che bello vedere i miei
2 miti davanti ad una tazza di tè inglese, parlare del
nuovo LP "Vulture culture" e vedere i videoclips. Estasi
estiva!!! Solo molti anni dopo approfondii con internet, e vidi
i volti di Zakatek, Blunstone, Rainbow e compagnia bella. Il
resto è storia, e conoscere tanti parsoniani con la mia
stessa passione, mi ha fatto capire che non ero il solo fanatico
di TAPP, anche se nella mia città, in pochi lo conoscevano,
ed i miei amici mi bistrattavano. Purtroppo ancora oggi in Italia
noi parsoniani siamo relegati in un angolino, ma poverini quelli
che ascoltano Gigi D'Alessio (non lo sopporto!) o gli U2 (per
fare un esempio). D'accordo i gusti sono gusti, ma un Genio come
Alan Parsons non esisterà più, così come
la sua metà Eric Woolfson. L'Alan Parsons Project è
morto a metà, ma la sua musica resterà per sempre,
forevermore!!!! Guido Montini Ciao, Eric, ci accompagnerai da lassù ancora ed ancora. La tua musica sarà celestiale, come sempre... Fabio Moschini Se ne è andato in punta di piedi da vero gentiluomo
sognatore. Non ci sarà mai ringraziamento adeguato per
un uomo che con la sua arte ha saputo accompagnarmi dalla mia
adolescenza fino ad oggi che sono un uomo adulto. Se una sola
cosa si può dire con certezza, in un mondo pieno di incertezze,
è che in me Eric non morirà mai. Dario Pompili Eric era il più grande compositore della nostra epoca, e forse non solo. Bilanciava melodie orecchiabili con progressioni di accordi sempre originali. Scriveva testi a multipla interpretazione ispirati da grandi uomini che lui ci faceva scoprire, ma anche da fatti semplici in cui ognuno di noi può rispecchiarsi. Ciononostante, era un uomo modesto, che stava dietro le quinte, e un gentiluomo - non scorderò mai il momento in cui, ad Abbey Road, fu lui a venire da noi a darci il benvenuto. Una persona con humour, e sempre il sognatore che, da ragazzo, era stato affascinato dai poster dei film ispirati a Poe. Molti artisti, giunti a un certo punto della loro vita, terminano la loro creatività, ma non è stato il suo caso. In tempi recenti Eric stava lavorando a un'infinità di progetti e teneva sempre più contatti con i fans. Solo ora scopriamo che era malato da tempo, eppure era rimasto positivo e creativo fino all'ultimo giorno. Quello che facciamo per apprezzare e promuovere la sua musica lui lo sapeva, e questo gli è stato sicuramente di conforto e sostegno. Aldilà della sua grande opera, il più grande patrimonio che ci ha lasciato sono le migliaia di relazioni umane che esistono grazie alla sua musica: fans in tutto il mondo, ma anche cantanti, musicisti, attori e tecnici, e una splendida famiglia che l'ha sostenuto fino all'ultimo e continuerà a difendere la sua opera. E' questo che lo rende immortale, ed è per questo che dobbiamo continuare ad ascoltare, promuovere e suonare la sua musica, in modo che diventi, per usare parole di Eric stesso, la musica classica del nostro tempo. Giorgio Rizzarelli La tua dipartita, Eric, è quell'ultimo saluto che ci ricorderà sempre la tua arte, la tua personalità e la tua straordinaria visione musicale, grazie alle quali ancora oggi qualcuno potrà ancora sognare e levarsi in volo. "E così, senza alcun preavviso né ultimo
saluto, Eric Woolfson (18/03/1945 - 02/12/2009) Addio Eric... Fabio Truppi Non ho avuto il piacere di conoscere Eric "al di fuori"
dei dischi. Per una serie di sfortunate coincidenze che non mi
hanno permesso di essere presente nè alla premiere di
Poe ad Abbey Road, nè alle sue incursioni alle "prime"
dei musical da lui scritti. Per me, fino alla sua incursione
su facebook, è rimasto quel misterioso signore che ha
scritto alcuni dei pezzi che più hanno segnato le pagine
della mia vita, rimanendo sempre dietro le quinte di quel mistero
chiamato "project". Stefano Viezzoli Caro Eric, |