Separazione dell'Alan Parsons Band

a cura di Francesco Ferrua

 

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Il 4 Settembre 2001 i fan di Alan Parsons vengono colti da una inattesa quanto triste notizia riguardante il futuro della Alan Pasons Band. La notizia, data da Kirk Kiester (curatore del sito ufficiale di Ian Bairnson) e apparsa su Roadkill, la mailing list internazionale dedicata ad AP, parla della decisione maturata da Alan, Ian e Stuart di porre fine all'Alan Parsons Live Project, con conseguenti implicazioni riguardanti anche il futuro della band stessa. Scrive Kirk: "Ho parlato con Ian e Stuart al loro ritorno dal tour in Giappone. Mentre erano in Giappone, sembra che Alan, Ian e Stuart abbiano avuto l'occasione di discutere sul futuro della band, dei dischi e della loro associazione. Mi hanno chiesto di inoltrare la seguente informazione sulla mailing list. Loro apprezzano l'entusiasmo di tutti i roadkiller, specialmente quelli che si sono mossi ovunque per vedere The Live Project. Questo tour è stato la prima uscita del Live Project in un anno e mezzo, e dato il contrarsi del mercato dei tour, ecc., Alan ha espresso il desiderio di smettere. Col fatto che Alan ora vive in America, anche la distanza fisica tra i membri della band è un fattore che ha spinto a questa decisione. Questa separazione è amichevole e darà ad ognuno la possibilità di fare altri progetti. Avendo speso gli ultimi sei anni costruendo una band per i tour, questo lascia loro con un forte senso di tristezza nel doversi lasciare tutto alle spalle."

E' facile capire come questo messaggio, giunto a ciel sereno e poco chiarificatorio, abbia immediatamente dato vita a grandi discussioni all'interno della comunità parsoniana. E lo stesso Steve Martin si rende subito conto che è giunta l'ora da parte di Alan di parlare chiaro ed annunciare ai fan la decisione presa. Così, alcuni giorni dopo, è Steve a riportare su Roadkill il seguente messaggio ufficiale firmato Alan Parsons:

"Ciao Steve, mi sono incontrato con Ian e Stuart nella mia stanza d'albergo in Giappone verso la fine del tour, mercoledì della scorsa settimana. Abbiamo discusso nel migliore dei modi della inattività dell' Alan Parsons Live Project nei precedenti diciotto mesi.

Certe volte sapevamo che realisticamente noi non avremmo più registrato assieme in futuro. In termini reali, ciò si è avverato due anni fa quando chiusi il mio studio di Londra e cominciai la mia nuova vita familiare con Lisa e le figlie negli Stati Uniti. Lavorare a 6000 miglia di distanza non è proprio funzionale per Ian, Stuart e me stesso, dato che storicamente ci mettiamo almeno sei mesi per fare un album.

Sono alquanto sorpreso di vedere le prime reazioni di molti roadkiller all'annuncio di Kirk, che vedono questo "evento" come una specie di enorme tragedia. Era inevitabile; ed i fan dovrebbero - come noi - guardare positivamente al futuro e capire che questa non è la fine - solo l'inizio di un nuovo capitolo. Inoltre, se per la band originale arriverà un'appropriata offerta per un grande evento o un tour proficuo e calzerà con i piani di tutti, allora probabilmente lo faremo. Non è come se noi avessimo sofferto qualche terrificante rottura e non volessimo parlarci l'un l'altro!

Stuart, Ian ed io abbiamo avuto un grande periodo suonando dal vivo e registrando musica assieme. Sono veramente felice che ci siamo mossi in avanti e che ora tutti noi abbiamo la possibilità di re-inventare noi stessi. Non posso pensare a nessun'altro che io possa considerare così buoni amici e seguirò le loro nuove mosse con grande interesse ed offro ogni supporto che posso.

Per quanto riguarda il mio futuro, sto guardando verso la sfida di trovare nuova gente con cui lavorare ed avere una pagina totalmente bianca come punto di partenza. E' probabile che io cercherò collaborazioni di produzione e scrittura con artisti contemporanei conosciuti e sconosciuti - probabilmente in un filone più elettronico che in passato, ma non voglio perdere la mai identità sonora. Inoltre, il mio interesse verso il Surround 5.1 è certamente in grado di tenermi occupato anche se soltanto per il rimixaggio del vecchio catalogo!

Dal lato personale, non sono mai stato più contento. Amo la California e mi sto gustando al massimo la mia nuova vita famigliare. Lisa è sempre presente con amore e costante sostegno nei miei confronti per tutto ciò che faccio. Sono sempre grato per il feedback che ho avuto da The Avenue, Roadkill ed i fan ai concerti, molti dei quali sono diventati buoni amici. Restiamo tutti in contatto - e portiamo avanti il dialogo. Sarei addolorato se The Avenue o i siti web chiudessero. Sollecito tutti a guardare al futuro e celebrare il passato, non compiangerlo.

Tutti i migliori auguri,
Alan
"

Quello di Alan è un messaggio che, se da una parte esprime chiaramente una inaspettata decisione irrevocabile presa dalla band, apre il futuro a nuove molteplici strade. "The Time Machine" non resterà l'ultimo album a portare in copertina il nome "Alan Parsons", anche se resterà l'ultima collaborazione tra Alan, Ian e Stuart. Parsons ha deciso di cambiare direzione musicale, accostandosi ad un genere più moderno ed elettronico simile a quello dei Chemical Brothers, Moby o gli Air (col desiderio, però, di non perdere la propria identità sonora), ed in quest'ottica ha già stipulato un contratto discografico con l'etichetta Immergent Records ed ho terminato la costruzione del suo nuovo studio di registrazione. Oltre all'attività a proprio nome, Alan ha anche intenzione di rivestire i panni di produttore ed ingegnere del suono per altri artisti.

Ian Bairnson, oltre ad aver riallacciato i contatti con Jack Harris e Lenny Zakatek, ha anche ripreso a collaborare assiduamente col grande David Paton, col quale è ora impegnato per le lavorazioni di un nuovo album dei Pilot. L'album, che non tarderà molto ad essere completato, conterrà brani tratti dai vecchi album ed in particolare da "Two's A Crowd", ma non si tratterà dello stesso identico materiale già pubblicato negli anni '70, bensì di nuove registrazioni con nuovi arrangiamenti. Inoltre, l'album conterrà anche alcuni brani live registrati durante il tour dei Pilot del '75 (tra i quali un brano inedito) ed un paio di nuove canzoni. Ma terminata questa parentesi, Ian ha intenzione di tuffarsi nel blues e nel jazz, ed ha già iniziato a comporre nuovi brani per quello che sarà il suo primo album solista.

Dal canto suo, Stuart Elliott è attualmente impegnato in vari progetti. Oltre a registrare per le cosiddette "librerie musicali" (si tratta di comporre e/o suonare brevi tracce sonore che vengono poi depositate e messe a disposizione di chiunque voglia "comprarle" ed utilizzarle per gli scopi più disparati, quali presentazioni, spot, colonne sonore, ecc.), sta anche lavorando per il nuovo album di Kate Bush, ed è inoltre impegnato in due differenti nuovi progetti propri, assieme al chitarrista Hugh Burns. Uno riguarda un album che mescola chitarra flamenco con basi ritmiche contemporanee (drum & bass, dance, ecc.), l'altro è un album in stile musica da film anni '60 e '70. Stuart si sta anche accostando all'acid jazz e, inoltre, sta attualmente considerando due nuove ulteriori offerte lavorative: scrivere musica per film ed unirsi a Steve Harley per riformare i Cockney Rebel in occasione di un possibile futuro tour.

Un'era è finità, ma come ha scritto lo stesso Alan si cominciano a scrivere proprio ora capitoli interamente nuovi, capitoli che certamente continueranno ad emozionarci ed a regalarci fantastici viaggi sonori. Sono tre, ora, gli artisti da seguire ...e questo sito non mancherà di tenervi informati sia sulle novità parsoniane, che bairnsoniane e elliottiane!