La notizia è arrivata inaspettata nella serata del 25 febbraio e ha colpito al cuore tutti gli appassionati dell'Alan Parsons Project e non solo. Chris Rainbow se n'è andato il 22 febbraio, all'eta di 68 anni, sconfitto da una malattia che lo affliggeva da anni, costringendolo a tenersi lontano dalla sua grande passione per la musica.

All'indomani della diffusione della notizia, anche Alan Parsons ha voluto rendere omaggio a Chris attraverso il suo profilo Facebook e il suo sito web. Scrive Alan: "It was with great sadness that I read today of the passing of Chris Rainbow. He was an amazing talent and an integral part of The Project sound. Eric and I used to call him the 'One Man Beach Boys'. I will always remember his funny stories, his mimicking ability, and his hilarious catch phrases. Sessions with him were always filled with laughter. I will miss him greatly". Ovvero: "Con profonda tristezza ho letto oggi della scomparsa di Chris Rainbow. Egli è stato una persona dotata di un talento sorprendente ed una parte integrale del sound del Project. Eric ed io eravamo soliti definirlo il 'One Man Beach Boys' ('I Beach Boys fatti persona'). Ricorderò per sempre i suoi buffi racconti, la sua abilità mimica e le sue spassose frasi d'effetto. Le session con lui erano sempre piene di risate. Mi mancherà molto".

Inutile ricordare quali straordinari brani del Project siano sospinti dalla sua voce. Basterà citare The Turn Of A Friendly Card o Days Are Numbers (The Traveller) per capire la vastità della portata vocale di Chris, ma non va dimenticato come le sue corde vocali abbiano arricchito praticamente tutto l'operato di Parsons e Woolfson dal 1979 (Eve) al 1990 (Freudiana). Suoi i molteplici strati vocali, quei cori straordinariamente colorati che regalano spessore a tante canzoni e innalzato il livello emotivo di molti brani strumentali, come Secret Garden e The Gold Bud. L'apporto di Chris alla musica del Project è stato innegabilmente enorme e si può affermare senza paura di venire smentiti che la sua, assieme a quella di Woolfson, è stata la voce che più di ogni altra ha caratterizzato le sonorità del Project.

Non vanno dimenticati i suoi tre album a proprio nome pubblicati negli anni Settanta (Home Of The Brave, Looking Over My Shoulder, White Trails) ed i preziosi contributi apportati per dischi di molte altre band, prima fra tutte i Camel. Ma le corde vocali di Chris hanno regalato emozioni anche per Jon Anderson, Elaine Paige, Culture Club, Hotei e molti altri. Chris è stato anche un buon produttore, lavorando al fianco di artisti quali Lennie MacDonald, Dave Lewis, Wolfstone, John Townley, Avalon, Blair Douglas, The River Detectives, Runrig e Donnie Munro.

Noi del Parsons Day abbiamo avuto l'enorme privilegio di poterlo intervistare nel gennaio del 2001. Un'occasione nella quale Chris si dimostrò estremamente gentile, simpatico e disponibile (l'intervista integrale è raggiungibile cliccando qui). Indubbiamente dietro al grande vocalist c'era anche una grande persona. In quell'occasione Chris ci raccontò del progetto di quello che avrebbe dovuto diventare il suo prossimo album, In A Perfect World. Purtroppo la salute non gli ha permesso di trasformare in realtà quella nuova ambizione.

Con l'augurio che tu ora possa essere davvero in un mondo perfetto, ti arrivi un forte abbraccio, grande artigiano delle melodie. Chi in vita ha regalato emozioni vivrà per sempre.

Fiduciosi che nel tuo amorevole modo di salutarci, a fine intervista, fosti sincero, ci rinfranchiamo dal dolore ricordando le tue parole: