Carissimi
amici parsoniani, è con massima contentezza che scrivo
questo breve reportage sul Parsons Day atto terzo. Ancora una
volta i fan parsoniani hanno dato vita ad un week-end all'insegna
della comune passione musicale e dell'umanità, ravvivata
dall'ormai sempre più saldo legame di amicizia.
Sembra una frase fatta, ma in realtà conoscere e frequentare
un "parsoniano" finora mi ha dato pressochè
la medesima impressione: un immediato feeling, al punto che sembra
realmente di essersi conosciuti da sempre; spessissimo si riscontra
di dividere le stesse passioni ed intenzioni, e il legame saldo
e sincero nasce da subito; verissima pertanto la bella frase
spontanea del mio carissimo amico Francesco Ferrua, quando, rivolgendosi
a me e a Giorgio, dice "vi darei tranquillamente le chiavi
di casa". Di sicuro si ha la sensazione di essersi conosciuti
da molti anni, e non solo da un biennio a questa parte, e una
delle poche certezze che ho è quella di sapervi tutti
sempre al mio fianco.
Cercherò di tracciare un resoconto dell'incontro, anche
se di sicuro tralascerò tantissimo, perché molto
e ancora di più ci sarebbe da dire su quello che è
avvenuto nel terzo Parsons Day, da alcuni (e di questo sentitamente
ringrazio) ritenuto il più riuscito.
Venerdì 7 aprile alle ore 16.30 ho raggiunto i miei carissimi
amici Francesco Ferrua e Giorgio Rizzarelli presso la stazione
Termini; emozione e commozione, ma soprattutto gran voglia di
rivedersi e condividere un week-end che non poteva non essere
favoloso (come lo è realmente stato). Nel pomeriggio abbiamo
avuto modo e tempo di visitare quantomeno la basilica di S. Pietro
(non potendo non immaginare come si presenterebbe se divenisse
luogo di un concerto parsoniano!), e poi subito verso un noto
rivenditore di vinili al centro di Roma, dove abbiamo scovato
la preziosissima ed ormai introvabile Audio Guide To The Alan
Parsons Projects, ovvero un doppio vinile che raccoglie un'intervista
ad Alan ed Eric sovrapposta e inframezzata alle più celebri
composizioni cui i due musicisti hanno partecipato da produttori
e/o compositori fino al 1979, con tanto di booklet interno riportante
la traduzione in italiano, e la cosa ci ha emozionato tantissimo;
l'acquisto è stato immediato, anche se non certo economico,
ma sicuramente di gran lunga sotto la media del valore affettivo/effettivo
dell'album.
La serata è trascorsa in trattoria (gustando primi piatti
tipici romani) e successivamente in un pub, dove abbiamo parlato
di tutto.
Il sabato è stato il cuore del Parsons Day. Di buona mattina,
io Francesco e Giorgio abbiamo accolto un fan al suo primo Parsons
Day, Fabio Truppi, che per l'occasione parsoniana si è
addirittura sobbarcato un viaggio in treno notturno. Grande emozione:
avevo già avuto modo di conoscere Fabio recandomi qualche
tempo fa dalle parti di Brindisi, dove Fabio abita. Grandissimo
feeling immediato anche con Fabio, realmente uno di noi, ormai
entrato a far parte dell' "olimpo" dei fan parsoniani.
Fabio è un valente polistrumentista, e nell'occasione
è stato un piccolo-grande Ian Bairnson.
Raggiungiamo rapidamente la mia abitazione, dove da lì
a poco ci avrebbero raggiunti mio fratello Carlo (parsoniano
anche lui fino al midollo), Alessandro Palmigiani di Isola Liri
e Roberto di Mario di Roma. La seconda parte della mattinata
è stata dedicata a visionare spezzoni delle riprese filmate
del Parsons Day 2; indescrivibile l'emozione: Giorgio, che, con
la collaborazione di Francesco, ha curato il montaggio di ben
6 ore di filmati, ha realizzato un'opera unica: i filmati non
sono stati semplicemente montati, ma preceduti da una sigla video
avente come colonna sonora una cover di Rubber Universe, realizzata
da Giorgio assieme ad altri membri del Fan Club, il tutto realizzato
magistralmente, e le varie parti dei filmati sono state inframmezzate
da "spot" parsoniani, dalla cura e il contenuto esilarante,
così come curato ed impareggiabile è stato un vero
e proprio TG parsoniano, anch'esso incredibilmente ben realizzato,
con tanto di sigla. I complimenti non saranno mai abbastanza
per premiare questo lavoro incredibile, unico e irripetibile,
il tutto grazie alla mano geniale di Giorgio e della bravissima
Jin, che ringrazio sentitamente.
Eccoci
arrivare al pranzo parsoniano:
In
The Lap Of The Gods Salad;
Pipelines al Forno;
The Gemini Meat;
Pollo Lucifer;
Verdure Limelight e Melanzane Eve;
The Turn of a Friendly Cake;
Vino Beaujolais e Caffè Ruelle De La Fonderie.
Il
tutto durante l'ascolto di un'antologia del Project. Bellissimo
essere tutti seduti a pranzo, a parlare di Parsons e soci; la
tavola imbandita di cibarie parsoniane è stata abbellita
dai segnaposti tematici realizzati dal bravissimo Alessandro
Palmigiani, il grafico ufficiale dei Parsons Day, nonché
dalla carta da gioco in legno, souvenir del Parsons Day; ad ognuno
una figura del mazzo di carte francesi, in tema con il nome del
dolce, che prende spunto da The Turn Of A Friendly Card, di cui
riportava la decorazione con il disegno del volto del re di quadri,
simbolo di questo sito.
Eccoci arrivare al pomeriggio; e qui arriviamo al culmine della
mania parsoniana: il Monòpoli del Project, chiamato The
Alan Parsonòpoli Project, un'edizione tematica del classico
gioco da tavolo, coordinata da Giorgio, ideata da Jin e realizzata
da entrambi con la collaborazione di svariati altri membri del
Fan Club, in cui le caselle e il centro tabellone sono state
realizzate con estratti di copertine parsoniane, con sostituzioni
tematiche, quali le Psychobabble Cards e le Friendly Cards al
posto delle classiche carte degli Imprevisti e delle Probabilità;
inoltre Piramidi e Cattedrali anziché Case ed Alberghi,
bellissime Banconote in taglio parsoniano, e i Segnalini col
volto di un membro del Project. Spettacolare il lavoro grafico,
laborioso e altamente professionale, realizzato da Giorgio, Alessandro,
Francesco e me.
Questa edizione, che vuole essere contemporaneamente un omaggio
a The Alan Parsons Project e a quello che è stato dichiarato
il gioco da tavola del millennio, è ad uso eslusivamente
privato dei Membri del Fan Club e non ha alcuno scopo di lucro.
Per motivi di copyright non verrà pubblicata alcuna foto
di questa opera all'interno del sito. Non riesco ancora a realizzare
quanto splendido sia questo lavoro, generato realmente con dedizione
e perfezione, con la stessa cura di Alan al mixer. Per motivi
di tempo abbiamo potuto dedicare solo poco più di un'ora
a questo splendido gioco, peraltro gustandocelo seduti in terrazzo
in un bel pomeriggio soleggiato. Ma attendiamo la rivincita al
Parsons Day 4!
Ed eccoci arrivare al momento tanto atteso: il karaoke elettronico.
La strumentazione a disposizione stavolta è stata veramente
professionale: due sintetizzatori, e due moduli di effetti per
ottenere svariate sfumature parsoniane; una batteria elettronica,
e finalmente la chitarra elettrica di Fabio. Con tanto di microfono
amplificato, si sono succeduti e piacevolmente sovrapposti come
vocalist Alessandro, Francesco "Rainbow" Ferrua, e
Carlo.
Indescrivibile l'atmosfera (persino le luci soffuse). Nell'arco
di qualcosa come sei ore (dalle 16:30 circa fino alle 22:30,
interrotti solamente da una buonissima pizza per cena) abbiamo
realizzato numerosissimi brani del Project nonché degli
album parsoniani post-Project, partendo da una suite tratta da
The Turn Of A Friendly Card sino agli ultimi lavori solisti,
senza sentire la minima stanchezza. Qualitativamente è
stata una realizzazione eccelsa, grazie all'incredibile Giorgio,
che realmente suona con una competenza alla Cottle o Powell (di
cui indossava un gilet da live!), addirittura utilizzando due
tastiere alla volta per realizzare le tracce del basso e degli
accordi melodici, e a Fabio, che grazie ai suoi assoli ha realizzato
il piccolo sogno di sentirci una vera Project band; con il contributo
di Roberto ed in parte mio alla batteria elettronica abbiamo
veleggiato verso una realizzazione a tratti veramente professionale.
Indescrivile ed emozionante.
Ci sarebbero un milione di cose da dire, ma il tempo stringe
(ed anche la rete!) pertanto vi accenno rapidamente alla giornata
di Domenica.
La Domenica mattina è stata dedicata ad una fiera di vinili;
interessantissima, troppo affollata forse, ma abbiamo trovato
cose interessanti, quale una particolare edizione di Eve che
non possedevamo ed un paio di 45 giri tratti da Pyramid; altre
cose, molto costose a dire il vero, le abbiamo lasciate lì,
relativamente a lavori di artisti correlati a Parsons ed altro.
Di seguito abbiamo pranzato "al sacco", come si suol
dire, e ci siamo dovuti separare da Fabio, il quale aveva il
treno di rientro alle 13.00. Fabio ci ha sorpreso lanciandoci
un'invito per un Parsons Day futuro dalle sue parti: wow, possiede
una strumentazione pazzesca ed un fratello sassofonista! Grazie
dell'invito Fabio, sei realmente uno di noi.
La restante parte della Domenica è stata dedicata al sito,
con l'introduzione nel sito di una pagina per raggiungere la
nuovissima mailing list italiana su Alan Parsons, che potete
raggiungere con l'omonimo tasto sul riquadro qui a sinistra:
iscrivetevi numerosi!
Purtroppo in seguito ho dovuto accompagnare in stazione prima
Francesco e in seguito Giorgio (con il quale ho avuto modo di
chiacchierare fino alle 20 e cenare in un affollatissimo Mac
Donald).
Tra le mille idee concepite prima e durante il Parsons Day 3
rientra anche un piccolo sogno, ovvero quello futuro di realizzare
brani originali in stile project; è ovvio che è
solo un piccolo sogno, ma ci stiamo lavorando sopra.
Bene, devo proprio concludere: fatemi almeno dire che il Parsons
Day è una esperienza incredibile, da vivere e solo difficilemente
da raccontare. Mai come questa volta abbiamo raggiunto una sinergia
incredibile ed una reciproca piacevole "serenità
parsoniana"; pertanto è stato meno triste doverci
lasciare, perché si è trattato semplicemente di
un arrivederci al prossimo Pday4! |