Il Parsons Day 3: "Waiting for a live"

a cura di Francesco Ferrua

 

Raccontarvi quello che è stato il terzo Parsons Day non è cosa troppo facile. Il motivo è che incontri come questo avvengono in un'atmosfera umana così squisita che non so quanto possa essere compresa da chi non ne ha preso parte.
In un Parsons Day più persone di varia provenienza geografica si incontrano, accomunati da una sola, ma forte, certezza: essere fan sfegatati di Alan Parsons. Non so esattamente come, ma quest'unica certezza fa sì che persone che si incontrano per la prima volta abbiano la sensazione di conoscersi da sempre e di aver condiviso le stesse emozioni nonostante abbiano fin'ora vissuto separate lives. Dunque, tenete conto che ciò che state per leggere, se vissuto di persona, è molto più emozionante e coinvolgente di quanto già possa sembrare.

Il terzo Italian Parsons Day si è tenuto a Roma nei giorni 7/8/9 Aprile 2000, perfettamente programmato da Dario Pompili. Venerdì, Giorgio Rizzarelli ed io ci siamo incontrati con Dario verso le 16:30 e subito abbiamo mostrato l'un l'altro alcune rarità parsoniane che ognuno di noi aveva portato. Il restante tempo del pomeriggio è stato dedicato prevalentemente alla visita della magnifica basilica di San Pietro, durante la quale Dario, da buon romano, ci ha fatto da Cicerone. Usciti da S.Pietro abbiamo dedicato un po' di tempo a shopping parsoniano, vale a dire perlustrando attentamente negozi di dischi alla ricerca di qualche rarità; e, incredibile, ma vero, abbiamo trovato ed acquistato il mitico Complete Audio Guide To The Alan Parsons Projects, nell'edizione composta da due vinili.
L'entusiasmo della scoperta, nonchè l'ora tarda (è incredibile quanto passi in fretta il tempo quando si cercano dischi assieme ad altri parsoniani!), ci misero un certo appetito: quale migliore fine serata di una cena tipica locale seguita da due chiacchiere in un pub? Ed infatti, la serata si è conclusa proprio così, tra mille discorsi di natura parsoniana e non.
Degno di nota è un pub nel quale ci siamo imbattuti, il cui nome,"Soundcheck", non poteva non richiamare nelle nostre menti un certo qual album di Alan.

Ma la giornata principale di questo terzo Parsons Day è stata il Sabato, giornata in cui erano presenti tutti i fan invitati e si sono svolte le magnifiche iniziative tematiche. Il primo fan ad unirsi a Dario, Giorgio e me è stato Fabio Truppi, di Francavilla Fontana (Brindisi), che noi siamo andati ad accogliere al suo arrivo in stazione alle ore 8:30 circa. Vi lascio immaginare con quanto desiderio e grande gioia si possa aspettare l'incontro con un nuovo fan, e vedere arrivare Fabio con la sua chitarra elettrica in spalla è stata un'immagine che resterà indelebile nei miei ricordi. Fatti i dovuti convenevoli, noi tutti ci siamo diretti a casa di Dario, dove si sarebbe svolta la prima parte del PDAY vero e proprio: il fantastico pranzo dal menù parsoniano! La prima parte della mattinata è trascorsa guardando lo svariato materiale di Dario inerente Alan, in attesa dell'arrivo degli altri fan. Così, nel giro di un paio d'ore, ecco unirsi a noi altri tre grandi fan di Alan: Alessandro Palmigiani (Isola del Liri- FR), Carlo Pompili (fratello di Dario, anch'egli parsoniano DOC) e Roberto Di Mario (Roma). Una volta tutti assieme l'alchimia parsoniana ha preso immediatamente piede e l'atmosfera ha subito acquisito un non so che di magico. Il resto della mattina è trascorso guardando parte dei filmati realizzati al PDAY2 da Giorgio e me, ai quali Giorgio (aiutato da Jin, la sua ragazza) ha aggiunto un'incredibile lavoro di post-produzione che ha sbalordito tutti per la bravura nella realizzazione e la grande ironia dimostrata. A ciò si è aggiunta la visione di altro breve materiale video parsoniano, in attesa del pranzo.

Il pranzo parsoniano è ormai diventato una tradizione dei PDAY, nel quale il padrone di casa ha da sbizzarrirsi nel trovare ironici ed efficaci nomi da associare alle varie cibarie. Da buon cultore della cucina, Dario ci ha fatti rimanere tutti a bocca aperta (anzi... a bocca chiusa, intenti a mangiare, vista la squisitezza dei piatti preparati!) per le prelibatezze realizzate. Non sto ora ad elencarvi l'intero menu (che, comunque, trovate nel report di Dario), ma vi assicuro che ogni piatto era tanto buono quanto bello era il nome. Ma la ciliegina sulla torta ...è stata proprio la torta! Una bellissima torta raffigurante il re di quadri (riferimento ovvio all'album "The Turn Of A Friendly Card" ed al nostro sito web), battezzata "The Turn Of A Friendly Cake", è stata portata in tavola accompagnata da sette carte da gioco stampate su legno, fantastico oggetto ideato da Dario quale souvenir dell'incontro. Altro souvenir sono stati i bellissimi segnaposti realizzati da Alessandro. Molti brindisi sono stati fatti durante il pranzo, per festeggiare le nostre varie iniziative parsoniane (come la Mailing List di recente istituzione) e, più importante ancora, la nostra ormai consolidata amicizia. Se aggiungo che durante il pranzo i nostri discorsi sono stati accompagnati dall'ascolto di album del Project, capirete quale
eterea atmosfera ci avvolgesse.

Per il pomeriggio ci siamo traferiti a casa di Carlo, dove avremmo avuto modo di sfruttare la sua strumentazione. Ma, intanto, ci attendeva "The Alan Parsonòpoli Project", una stupenda versione parsoniana del Monopoli, il più classico dei giochi da tavola. Vi starete chiedendo dove lo abbiamo comprato e quanto lo abbiamo pagato, ma vi dico subito che lo abbiamo ideato e realizzato noi. Per la precisione si tratta di un progetto ideato da Jin, coordinato da Giorgio e realizzato grazie ad un ottimo lavoro di squadra nel quale anche Alessandro, Dario ed io abbiamo dato il nostro aiuto con scansioni e realizzazioni grafiche. Si tratta di un Monòpoli nel quale ogni parte è stata trasportata in chiave parsoniana, con incredibile attenzione ed efficacia. Il risultato è uno stimolante gioco da tavola che ci ha intrattenuti per oltre un'ora e che alla fine ha decretato vincitore Alessandro, seguito da Fabio. Ma, nonostante avessimo già fatto assieme bellissime attività parsoniane, il cuore del PDAY doveva ancora arrivare.

Terminata la partita al Parsonòpoli, infatti, ci avrebbe atteso l'ormai consueto karaoke parsoniano. Il termine "karaoke parsoniano" fu da noi coniato in occasione del primo PDAY in quanto all'epoca (così come al PDAY2) si trattava di cantare accompagnati da Giorgio alle tastiere. Quindi, essendoci una sola traccia di strumentazione, ed essendo la parte vocale quella più predominante ci sembrò adeguato il termine "karaoke". Ma questa volta permettetemi di parlare di "band parsoniana", o per lo meno di piccola band. Sì, perchè questa volta la strumentazione prevedeva 2 tastiere, una chitarra elettrica, una batteria elettronica, micofono per le voci, nonchè ottima amplificazione e moduli effetti! Non è stato difficile stabilire i ruoli di ognuno: Giorgio "Powell" Rizzarelli alle tastiere, Fabio "Bairnson" Truppi alla chitarra elettrica, Roberto "Stuart Elliott" Di Mario alla batteria elettronica, Dario "Lindsey Elliott" Pompili come additional drummer, Carlo "Blunstone" Pompili, Alessandro "Paton" Palmigiani e Francesco "Rainbow" Ferrua alle voci.

L'attività musicale è durata alcune, fantastiche, ore durante le quali sono stati eseguiti praticamente per intero gli album "The Turn Of A Friendly Card" (inclusa la mitica "The Gold Bug") e "I Robot", nonchè brani tratti da "Try Anything Once", "The Time Machine", "Gaudi", "Eye In The Sky", "TalesOf...", "Pyramid", "Stereotomy" e "Ammonia Avenue". Insomma, tutto il meglio di Alan eseguito in una perfetta armonia. Inoltre, è stato anche provato un paio di brani in stile Project scritti in collaborazione da Carlo, Dario e Giorgio.

E' inutile dire come il tempo sia incredibilmente volato, a tal punto che per guadagnarne un po' abbiamo rinunciato ad andare alla mitica pizzeria Gaudì (come programmato), optando per rapide pizze consegnate a domicilio. Il momento dei saluti è stato, come sempre, quello più drammatico, anche se devo ammettere che, essendo stato questo ormai il terzo PDAY, questa volta il salutarsi è stato molto meno difficile di quanto fu in passato. Infatti, è ormai una certezza che i Parsons Day siano destinati a non avere mai termine, e già mi immagino quando old and wise andrò al PDAY100! Il nostro, dunque, è stato soltanto un until the next time...

Non per tutti, comunque, il PDAY era giunto già al termine: Dario, Giorgio, Fabio ed io, infatti, eravamo assieme anche il giorno dopo, Domenica, dedicato alla visita ad una mostramercato del vinile che per coincidenza avveniva proprio in quel giorno. E' stato nuovamente bello passare altre ore assieme, pieni di entusiasmo, nelle ricerca di qualche rarità. Nonostante alcune vere rarità siano dovute rimanere là per via del prezzo eccessivo, ognuno di noi si è aggiudicato qualche disco da aggiungere alla propria collezione, e sono stati comprati anche i premi per i due vincitori del Parsonòpoli: ad Alessandro è stato assegnato un 45 giri estratto da "Pyramid", mentre a Fabio una copia di "Eye In The Sky" con la quale sostiture la sua ormai consumata dal ripetuto ascolto.

Purtoppo ogni cosa ha termine, tanto più un bel weekend, in cui il tempo sembra letteralmente volare. Così, alle ore 13 è stato il momento di accompagnare Fabio in stazione e dire anche a lui "until the next time!". Ma il congedarci da lui non è stato poi così triste, perchè Fabio è stato così umanamente squisito da invitarci tutti quanti ad un prossimo PDAY che si potrà tenere da lui! E' bellissimo salutarsi progettando già un prossimo appuntamento!

Dopo aver pranzato al sacco, Giorgio ed io siamo andati con Dario a casa sua per curare assieme alcune nuove pagine del sito web, e mentre eravamo lì siamo stati molto felici di vedere ancora una volta il grande fratello, cioè Carlo. Ultimi saluti, e poi verso le ore 18 è stata anche per me la volta di essere salutato con un caloroso until the next time. Giorgio e Dario sono stati ancora assieme fino alle 20, dopo di che anche Giorgio è dovuto ripartire per casa ponendo definitivamente fine al PDAY3.

Forse è scontato dirlo, ma ogni PDAY è sempre migliore del precedente, forse perchè la nostra amicizia è sempre più solida, forse perchè l'incontro è sempre meglio organizzato. Ci tengo a ringraziare tanto tutti gli amici parsoniani che hanno preso parte a questo meeting, ed in particolare gli organizzatori: Dario e Carlo. La vostra è stata un'organizzazione coi fiocchi ed una disponibilità da far commuovere! Grazie di tutto!!!

Until the next time...