Raccontarvi
quello che è stato il terzo Parsons Day non è cosa
troppo facile. Il motivo è che incontri come questo avvengono
in un'atmosfera umana così squisita che non so quanto
possa essere compresa da chi non ne ha preso parte.
In un Parsons Day più persone di varia provenienza geografica
si incontrano, accomunati da una sola, ma forte, certezza: essere
fan sfegatati di Alan Parsons. Non so esattamente come, ma quest'unica
certezza fa sì che persone che si incontrano per la prima
volta abbiano la sensazione di conoscersi da sempre e di aver
condiviso le stesse emozioni nonostante abbiano fin'ora vissuto
separate lives. Dunque, tenete conto che ciò che
state per leggere, se vissuto di persona, è molto più
emozionante e coinvolgente di quanto già possa sembrare.
Il terzo Italian Parsons Day si è tenuto a Roma nei giorni
7/8/9 Aprile 2000, perfettamente programmato da Dario Pompili.
Venerdì, Giorgio Rizzarelli ed io ci siamo incontrati
con Dario verso le 16:30 e subito abbiamo mostrato l'un l'altro
alcune rarità parsoniane che ognuno di noi aveva portato.
Il restante tempo del pomeriggio è stato dedicato prevalentemente
alla visita della magnifica basilica di San Pietro, durante la
quale Dario, da buon romano, ci ha fatto da Cicerone. Usciti
da S.Pietro abbiamo dedicato un po' di tempo a shopping parsoniano,
vale a dire perlustrando attentamente negozi di dischi alla ricerca
di qualche rarità; e, incredibile, ma vero, abbiamo trovato
ed acquistato il mitico Complete Audio Guide To The Alan Parsons
Projects, nell'edizione composta da due vinili.
L'entusiasmo della scoperta, nonchè l'ora tarda (è
incredibile quanto passi in fretta il tempo quando si cercano
dischi assieme ad altri parsoniani!), ci misero un certo appetito:
quale migliore fine serata di una cena tipica locale seguita
da due chiacchiere in un pub? Ed infatti, la serata si è
conclusa proprio così, tra mille discorsi di natura parsoniana
e non.
Degno di nota è un pub nel quale ci siamo imbattuti, il
cui nome,"Soundcheck", non poteva non richiamare nelle
nostre menti un certo qual album di Alan.
Ma la giornata principale di questo terzo Parsons Day è
stata il Sabato, giornata in cui erano presenti tutti i fan invitati
e si sono svolte le magnifiche iniziative tematiche. Il primo
fan ad unirsi a Dario, Giorgio e me è stato Fabio Truppi,
di Francavilla Fontana (Brindisi), che noi siamo andati ad accogliere
al suo arrivo in stazione alle ore 8:30 circa. Vi lascio immaginare
con quanto desiderio e grande gioia si possa aspettare l'incontro
con un nuovo fan, e vedere arrivare Fabio con la sua chitarra
elettrica in spalla è stata un'immagine che resterà
indelebile nei miei ricordi. Fatti i dovuti convenevoli, noi
tutti ci siamo diretti a casa di Dario, dove si sarebbe svolta
la prima parte del PDAY vero e proprio: il fantastico pranzo
dal menù parsoniano! La prima parte della mattinata è
trascorsa guardando lo svariato materiale di Dario inerente Alan,
in attesa dell'arrivo degli altri fan. Così, nel giro
di un paio d'ore, ecco unirsi a noi altri tre grandi fan di Alan:
Alessandro Palmigiani (Isola del Liri- FR), Carlo Pompili (fratello
di Dario, anch'egli parsoniano DOC) e Roberto Di Mario (Roma).
Una volta tutti assieme l'alchimia parsoniana ha preso immediatamente
piede e l'atmosfera ha subito acquisito un non so che di magico.
Il resto della mattina è trascorso guardando parte dei
filmati realizzati al PDAY2 da Giorgio e me, ai quali Giorgio
(aiutato da Jin, la sua ragazza) ha aggiunto un'incredibile lavoro
di post-produzione che ha sbalordito tutti per la bravura nella
realizzazione e la grande ironia dimostrata. A ciò si
è aggiunta la visione di altro breve materiale video parsoniano,
in attesa del pranzo.
Il pranzo parsoniano è ormai diventato una tradizione
dei PDAY, nel quale il padrone di casa ha da sbizzarrirsi nel
trovare ironici ed efficaci nomi da associare alle varie cibarie.
Da buon cultore della cucina, Dario ci ha fatti rimanere tutti
a bocca aperta (anzi... a bocca chiusa, intenti a mangiare, vista
la squisitezza dei piatti preparati!) per le prelibatezze realizzate.
Non sto ora ad elencarvi l'intero menu (che, comunque, trovate
nel report di Dario), ma vi assicuro che ogni piatto era tanto
buono quanto bello era il nome. Ma la ciliegina sulla torta ...è
stata proprio la torta! Una bellissima torta raffigurante il
re di quadri (riferimento ovvio all'album "The Turn Of A
Friendly Card" ed al nostro sito web), battezzata "The
Turn Of A Friendly Cake", è stata portata in tavola
accompagnata da sette carte da gioco stampate su legno, fantastico
oggetto ideato da Dario quale souvenir dell'incontro. Altro souvenir
sono stati i bellissimi segnaposti realizzati da Alessandro.
Molti brindisi sono stati fatti durante il pranzo, per festeggiare
le nostre varie iniziative parsoniane (come la Mailing List di
recente istituzione) e, più importante ancora, la nostra
ormai consolidata amicizia. Se aggiungo che durante il pranzo
i nostri discorsi sono stati accompagnati dall'ascolto di album
del Project, capirete quale
eterea atmosfera ci avvolgesse.
Per il pomeriggio ci siamo traferiti a casa di Carlo, dove avremmo
avuto modo di sfruttare la sua strumentazione. Ma, intanto, ci
attendeva "The Alan Parsonòpoli Project", una
stupenda versione parsoniana del Monopoli, il più classico
dei giochi da tavola. Vi starete chiedendo dove lo abbiamo comprato
e quanto lo abbiamo pagato, ma vi dico subito che lo abbiamo
ideato e realizzato noi. Per la precisione si tratta di un progetto
ideato da Jin, coordinato da Giorgio e realizzato grazie ad un
ottimo lavoro di squadra nel quale anche Alessandro, Dario ed
io abbiamo dato il nostro aiuto con scansioni e realizzazioni
grafiche. Si tratta di un Monòpoli nel quale ogni parte
è stata trasportata in chiave parsoniana, con incredibile
attenzione ed efficacia. Il risultato è uno stimolante
gioco da tavola che ci ha intrattenuti per oltre un'ora e che
alla fine ha decretato vincitore Alessandro, seguito da Fabio.
Ma, nonostante avessimo già fatto assieme bellissime attività
parsoniane, il cuore del PDAY doveva ancora arrivare.
Terminata
la partita al Parsonòpoli, infatti, ci avrebbe atteso
l'ormai consueto karaoke parsoniano. Il termine "karaoke
parsoniano" fu da noi coniato in occasione del primo PDAY
in quanto all'epoca (così come al PDAY2) si trattava di
cantare accompagnati da Giorgio alle tastiere. Quindi, essendoci
una sola traccia di strumentazione, ed essendo la parte vocale
quella più predominante ci sembrò adeguato il termine
"karaoke". Ma questa volta permettetemi di parlare
di "band parsoniana", o per lo meno di piccola band.
Sì, perchè questa volta la strumentazione prevedeva
2 tastiere, una chitarra elettrica, una batteria elettronica,
micofono per le voci, nonchè ottima amplificazione e moduli
effetti! Non è stato difficile stabilire i ruoli di ognuno:
Giorgio "Powell" Rizzarelli alle tastiere, Fabio "Bairnson"
Truppi alla chitarra elettrica, Roberto "Stuart Elliott"
Di Mario alla batteria elettronica, Dario "Lindsey Elliott"
Pompili come additional drummer, Carlo "Blunstone"
Pompili, Alessandro "Paton" Palmigiani e Francesco
"Rainbow" Ferrua alle voci.
L'attività
musicale è durata alcune, fantastiche, ore durante le
quali sono stati eseguiti praticamente per intero gli album "The
Turn Of A Friendly Card" (inclusa la mitica "The Gold
Bug") e "I Robot", nonchè brani tratti
da "Try Anything Once", "The Time Machine",
"Gaudi", "Eye In The Sky", "TalesOf...",
"Pyramid", "Stereotomy" e "Ammonia Avenue".
Insomma, tutto il meglio di Alan eseguito in una perfetta armonia.
Inoltre, è stato anche provato un paio di brani in stile
Project scritti in collaborazione da Carlo, Dario e Giorgio.
E' inutile dire come il tempo sia incredibilmente volato, a tal
punto che per guadagnarne un po' abbiamo rinunciato ad andare
alla mitica pizzeria Gaudì (come programmato), optando
per rapide pizze consegnate a domicilio. Il momento dei saluti
è stato, come sempre, quello più drammatico, anche
se devo ammettere che, essendo stato questo ormai il terzo PDAY,
questa volta il salutarsi è stato molto meno difficile
di quanto fu in passato. Infatti, è ormai una certezza
che i Parsons Day siano destinati a non avere mai termine, e
già mi immagino quando old and wise andrò
al PDAY100! Il nostro, dunque, è stato soltanto un until
the next time...
Non per tutti, comunque, il PDAY era giunto già al termine:
Dario, Giorgio, Fabio ed io, infatti, eravamo assieme anche il
giorno dopo, Domenica, dedicato alla visita ad una mostramercato
del vinile che per coincidenza avveniva proprio in quel giorno.
E' stato nuovamente bello passare altre ore assieme, pieni di
entusiasmo, nelle ricerca di qualche rarità. Nonostante
alcune vere rarità siano dovute rimanere là per
via del prezzo eccessivo, ognuno di noi si è aggiudicato
qualche disco da aggiungere alla propria collezione, e sono stati
comprati anche i premi per i due vincitori del Parsonòpoli:
ad Alessandro è stato assegnato un 45 giri estratto da
"Pyramid", mentre a Fabio una copia di "Eye In
The Sky" con la quale sostiture la sua ormai consumata dal
ripetuto ascolto.
Purtoppo ogni cosa ha termine, tanto più un bel weekend,
in cui il tempo sembra letteralmente volare. Così, alle
ore 13 è stato il momento di accompagnare Fabio in stazione
e dire anche a lui "until the next time!". Ma il congedarci
da lui non è stato poi così triste, perchè
Fabio è stato così umanamente squisito da invitarci
tutti quanti ad un prossimo PDAY che si potrà tenere da
lui! E' bellissimo salutarsi progettando già un prossimo
appuntamento!
Dopo aver pranzato al sacco, Giorgio ed io siamo andati con Dario
a casa sua per curare assieme alcune nuove pagine del sito web,
e mentre eravamo lì siamo stati molto felici di vedere
ancora una volta il grande fratello, cioè Carlo.
Ultimi saluti, e poi verso le ore 18 è stata anche per
me la volta di essere salutato con un caloroso until the next
time. Giorgio e Dario sono stati ancora assieme fino alle 20,
dopo di che anche Giorgio è dovuto ripartire per casa
ponendo definitivamente fine al PDAY3.
Forse è scontato dirlo, ma ogni PDAY è sempre migliore
del precedente, forse perchè la nostra amicizia è
sempre più solida, forse perchè l'incontro è
sempre meglio organizzato. Ci tengo a ringraziare tanto tutti
gli amici parsoniani che hanno preso parte a questo meeting,
ed in particolare gli organizzatori: Dario e Carlo. La vostra
è stata un'organizzazione coi fiocchi ed una disponibilità
da far commuovere! Grazie di tutto!!!
Until the next time... |