THE PARSONS DAY 5: "Walking On Air"
Roma, 29 Marzo - 1 Aprile 2001

Reportage dettagliato
di Giorgio Rizzarelli, Jin e Francesco Ferrua
Composizione e tabelle a cura di Giorgio Rizzarelli

 

Cliccate qui per andare alla pagina dedicata a Storm Thorgerson e René Magritte

 

Salve a tutti da Francesco! Il PDAY5 ha avuto luogo a Roma da Giovedì 29 Marzo a Domenica 1° Aprile 2001, straordinariamente organizzato da Dario Pompili, Sabrina Manna e Carlo Pompili coi preziosi contributi logistici di Sergio Mattia e Stefano Viezzoli. E' stato un PDAY veramente notevole, non solo per la quantità di iniziative e di graditissime sorprese, ma anche per la qualità, e la grande intensità in tutte le ore trascorse assieme. E notevole è stato, soprattutto, il numero dei partecipanti: 15 fan, il numero più alto raggiunto fin'ora. E qui passo la parola a Giorgio.

Professionalità, arte, cultura, organizzazione e armonia: elementi che sono stati sempre presenti nei nostri meeting, e del resto nella musica parsoniana, ma che nel PDAY5 hanno avuto tutti un salto qualitativo. Professionalità, per la nostra prima performance come una vera e propria band completa di tutti gli strumenti. Arte, per i ben sette quadri premio realizzati dal padre di Dario su tematiche parsoniane, ovvero componendo elementi di Storm Thorgerson, in uno stile simile a quello di René Magritte, il grande maestro di Thorgerson. Cultura, perchè proprio di Magritte abbiamo visitato una stupenda mostra temporanea. Organizzazione, perchè Dario ha legato varie iniziative a Pyramid, facendone un tema ricorrente del meeting, rendendo quest'ultimo una sinfonia tematica.

Ma l'armonia è stata il vero successo del PDAY5: riuscire a unire quel gruppo di fans del centro-nord, radunati da me e Jin al PDAY4 a Trieste, con quel gruppo, prevalentemente del centro-sud, radunato da Dario e Carlo al PDAY3 a Roma. Jin aggiunge: La cosa che mi ha colpito di più è stata l'incredibile sintonia e confidenza che abbiamo avuto tra di noi in tutti i momenti, anche quelli non prettamente legati alle iniziative. Momenti che mi aiuteranno e mi daranno la carica per i prossimi mesi, aspettando il momento di ritrovarsi di nuovo. Anche questa volta per alcuni di noi si è trattato del primo incontro avvenuto di persona, ma è ormai scontato dire come subito si sia instaurata una profonda e leale amicizia, quasi fraterna. E' la stessa sensazione di quella provata al PDAY1, ma essendo in numero quasi triplo, e sono convinto che la proveremo anche quando saremo di più, con la differenza che saranno molti di più a provarla. Ma cominciamo dall'inizio, e vorrei ora lasciare la parola a Jin, per la quale questo è stato il primo Parsons Day in trasferta, nonchè la prima visita a Roma.


Giovedì

Incomincerò dall'inizio, da quando cioè io e Giorgio, i primi parsoniani nordici a invadere Roma al PDAY5, siamo sbarcati davanti al Colosseo con tanto di borsoni e tamburello per Dario, e abbiamo iniziato la nostra avventura "Alla ricerca dell'albergo perduto". L'albergo non era immediato da raggiungere perchè, per la prima volta, era vicino a casa di Dario, in zona residenziale, ma proprio per questo era comodo, ottimo e conveniente; immancabile inoltre la classica casuale connessione tematica, questa volta "Hotel Sisto Quinto", come "Quinto PDAY".

E' stato prestigioso entrare e dire "Ho una prenotazione, sono del convegno Parsons Day". Molto elegante, come pochi minuti dopo, quando la reception ci telefona nella stanza comunicandoci: "Il signor Dario è giù nella hall ad attendervi". L'incontro con Dario - che dici Jin, con il signor Dario! - è stato commovente: un lungo abbraccio parsoniano è bastato a rafforzare nuovamente il nostro legame di amicizia, come se fossero passati solo due giorni e non 7 mesi dall'ultima volta che ci eravamo visti. E lo stesso è successo subito dopo con Greg&Sara, come noi provenienti dal Nord.

Poi in macchina di Dario, chiacchierando del Pipeline (la nostra fanzine), siamo giunti a casa di Stefano, che è stato gentilissimo ad ospitarci e si è dimostrato un vero esperto di collezionismo parsoniano con cose incredibili tipo Press Kit vari. Giorgio gli ha fregato metà collezione, ma Stefano non se n'è ancora accorto. Per cena abbiamo mangiato una gustosa pizza al taglio a domicilio, eccetto Dario, che con una faccia delusa attingeva con la forchettina da una vaschetta d'alluminio piena di "verdurina" verde scuro, che all'inizio sembrava provenire da Sirio, ma che poi si è rivelata essere innocua cicoria per la sua dieta dimagrante. Gli oscuri motivi di questa dieta hanno incominciato ad affascinarci quasi come i misteri del Project...


Venerdì

Il Venerdì mattina noi primi invasori nordici siamo andati a San Pietro. Nella Basilica il tempo è volato, tanto che all'uscita era già ora di avviarsi verso l'albergo per il ritrovo con la seconda orda di "barbari" nordici. Ma una bella sorpresa ci attendeva a una stazione del trenino urbano: abbiamo telefonato a Francesco per dirgli come raggiungere l'albergo, e proprio in quel momento lui è arrivato di persona alla stazione stessa, con i classici capelli lunghi da vinilomane e un inedito pizzetto parsoniano.

Una volta giunti tutti in albergo, ci siamo appostati al balcone per accogliere il nostro amico toscanaccio Enrico con il nefasto suono del mitico tamburello (avrebbe fatto retromarcia?), ma Enrico ha avuto un contrattempo con la sua carriola. Per ammazzare l'attesa ho assemblato il tabellone del Musichiere, mentre gli altri si sono messi a provare i coretti per l'indomani, e improvvisamente Enrico ci bussa alla porta, facendoci lui la sorpresa. Poi di corsa all'incontro con i romani: Stefano, Sabrina e Dario, che era verde cicoria per il ritardo sul programma, ma è riuscito ugualmente a regalarci una serata magica.

Stupenda Piazza di Spagna, la Fontana di Trevi, nella quale ho buttato il soldino alla classica, tutte le stradine piene di gente e con l'immancabile selciato romano per terra. Siamo poi andati a gustarci una pizza tra mille discorsi parsoniani. E' sempre una sensazione indescrivibile trovarsi in tanti seduti allo stesso tavolo e sentirsi così profondamente legati nonostante poche giornate trascorse effettivamente faccia a faccia …o addirittura poche ore! Inutile dire che durante queste ore si è parlato di tutte le più recenti attività legate al nostro Fan Club e ci si è confrontati sui temi più scottanti (concept degli album, eventuale concept unitario, e via di seguito). Dario ci ha poi condotto in un fornetto segreto per gnomi ma con paste per titani, in cui ci siamo abbuffati di maritozzi (specie di bignè) e cornetti giganti a L. 500 cadauno. Per finire in bellezza abbiamo visto San Pietro by night e con una luna piena e un cielo pieno di stelle ci siamo dati appuntamento per il giorno dopo.


Sabato mattina e a pranzo

Il Sabato è stato il vero e proprio Parsons Day, quello al singolare, in cui si sono concentrate quasi tutte le iniziative tematiche ed è arrivata la terza e ultima orda di fans, provenienti da tutta Italia. Che è cominciata quando ricevo una telefonata interna all'albergo e una voce amica mi fa "Qui parla Ian Bairnson"; sto per svenire ma mi riprendo: era arrivato il nostro FabIan. Poi è stato bellissimo fare colazione in una lunga tavolata tutta per noi e parlando come se fosse abituale ritrovarsi ogni mattina. Siamo poi giunti a casa di Dario, dove abbiamo iniziato le attività tematiche con il collezionismo, ma su questo è meglio lasciare la parola al nostro esperto Francesco.

Questa volta il collezionismo è stato un'esposizione di pregiatissimo materiale discografico, messa assieme unendo i più rari pezzi delle nostre collezioni: molti CD-Single, 45 giri, cofanetti, la parure completa di Freudiana Black (vinile, CD e programma teatrale!), il picture disc di Vulture Culture, e per finire in bellezza, Dario ci ha mostrato il vinile arancio di Pyramid, come prima connessione piramidesca... insomma, ce n'era da sbavare o da diventare cleptomani! E' stato bellissimo anche vedere insieme le tre foto autografate da Alan inviate da The Avenue ai soci fondatori del PDAY. Per me è stato esaltante ricevere come regalo un raro disco in cui Ian canta come lead vocal su alcune tracce. In trance, tenendo stretto in mano il CD, ho salutato l'arrivo di Carlo, Guido e Roberto, e sempre in trance ho ricevuto il gadget consegnato a ognuno di noi: una candela profumata a forma piramidale (ed ecco una seconda connessione piramidesca) con occhio di Eye In The Sky.

Ho ripreso un po' i sensi appena durante il Parsonòpoli, quando stava per finire a botte perché Giorgio aveva iniziato ad applicare le cosiddette regole "amichevoli" del gioco. Per i vincitori, questa volta, i premi sono stati qualcosa di realmente inatteso e sorprendente: quadri con soggetti parsoniani dipinti dal padre di Dario e Carlo, abile pittore, con il loro aiuto per il concept. I quadri rappresentavano unioni ragionate di vari elementi di artwork parsoniano, sapientemente abbinati su paesaggi di prevalente sapore egizio, ed ecco una terza connessione con Pyramid. Davvero i più sinceri complimenti al Signor Pompili! Queste opere d'arte ci hanno lasciato tutti a bocca aperta come tanti pesci di Turn it Up e ancora più strabiliati quando se ne sono aggiunti altri tre come riconoscimenti speciali, per i fondatori Francesco e Giorgio, e per Enrico, come riconoscimento per l'organizzazione del meeting fiorentino. Quindi credo che il caro Enrico, che si è beccato pure il quadro per aver vinto il Parsonòpoli, ci farà pagare un biglietto di ingresso per farci ammirare i dipinti della Galleria Contini quando andremo a trovarlo a Firenze! Altro che Uffizi!

E' poi arrivata l'ora del pranzo tematico, con le mille leccornie tematiche pensate e cucinate dall'abile chef Dario:

Antipasto Pyramid
Pasta Vulture Pie
The fried limelight meat
Luciferama miste
Vino Beaujolais
Wine e Water
Upper me cafè
The Pyramid Cake

Notate l'inizio e la fine, quarta connessione piramidesca, e con struttura ciclica alla Stereotomy. Il culmine è stato appunto il dolce finale: una maestosa piramide di cioccolato fondente con tanto di occhio di EITS, che si innalzava su un basamento di crema, panna e pan di Spagna… una torta tanto bella quanto buona! La base rettangolare e la punta della piramide hanno dato modo a Dario di inserire 5 candeline, che lui, Giorgio e Jin hanno soffiato insieme per festeggiare i 5 incontri tematici finora organizzati. Con una tale bomba calorica nel corpo (a questo punto abbiamo chiarito il mistero della dieta di Dario, tenendo conto della perlustrazione della pasticceria dei maritozzi e delle prove di realizzazione della Pyramid Cake), e, dopo una piccola proiezione video, ci siamo trasferiti a casa del gentilissimo Sergio per le attività musicali.


Sabato pomeriggio e sera

Come preludio, ci siamo scervellati con l'ingegnoso gioco musicale di Giorgio e Jin. Questa volta, per non avvantaggiare i partecipanti con più orecchio musicale, alle canzoni da indovinare suonate da Giorgio al piano, Jin ha aggiunto una parte enigmistica. La prima manche consisteva in mimi e una frase misteriosa, la seconda in indovinelli, e i primi tre classificati sono andati alla terza e ultima manche, il Musichiere vero e proprio, in versione 7x30 (7 canzoni da indovinare in 30 secondi effettivi), una sfida all'ultimo sangue :-) Alla fine del gioco Dario ha tirato fuori a sorpresa ALTRI quadri come premio!

Ed è seguita l'iniziativa fondamentale della giornata, l'avvenimento che sognavamo da anni: la prima performance della Parsons Day Project Band, ovvero una reale band di cover parsoniane. Diretti dal maestro Giorgio "Powell", abbiamo ottenuto una band nella quale figurano batteria, basso, chitarra elettrica, chitarra acustica, tastiere, voci soliste e backing vocals. Se già le attività musicali degli scorsi PDAY, basate sostanzialmente su tastiera e voci (i cosiddetti "karaoke"), erano sempre state l'iniziativa di maggior successo, come definire questa band completa al PDAY5 se non come un sogno dentro un sogno?

Questa iniziativa non sarebbe stata possibile senza l'unione degli sforzi di diverse persone, che hanno fornito i loro talenti come pure la strumentazione. A cominciare da Carlo e Sergio, che avevano preparato da mesi una tavernetta ad hoc, rifacendo la muratura, l'impianto elettrico ed apprestando la maggior parte della strumentazione, contenente sette sintetizzatori e tre microfoni.

Ma altrettanto lunga è stata la preparazione dei brani stessi. A cominciare dalla scelta della scaletta, molto difficile, data la grandezza della produzione discografica parsoniana, e il limitato tempo a disposizione: abbiamo realizzato quanto difficile dev'essere, per la band, scegliere le scalette dei concerti! Giorgio ha poi ricavato degli arrangiamenti, sufficientemente fedeli da riprodurre il sound, ma anche semplificati per una formazione dal vivo, compito non facile data l'incredibile ricchezza degli arrangiamenti del Project. E ha distribuito le parti musicali fra i vari membri della band in misura proporzionale ai talenti e alla difficoltà. A seconda delle possibilità dei vari musicisti, ha poi spedito spartiti (realizzati al computer), accordi o semplici spiegazioni, incluso il caso dei backing vocals.

Nonostante le difficoltà, facilmente immaginabili, di suonare assieme senza aver mai fatto prova alcuna, ma avendo semplicemente projectato le cose a tavolino, il risultato è stato realmente superiore alle aspettative, merito sicuramente del fatto che ognuno di noi conosce a memoria ogni dettaglio della produzione parsoniana. E' difficile dire cosa si prova a stare tutti assieme suonando e cantando questa musica che per noi significa il nostro mondo, un mondo vastissimo e fitto di contaminazioni, …un'emozione che ti passa sotto la pelle facendoti palpitare forte il cuore …momenti unici che resteranno indelebili nei ricordi di tutti noi.

Da un mio piccolo sondaggio risulta che tutti sono sostanzialmente concordi sui brani che hanno avuto altissima resa. Il doveroso inizio A Dream Within A Dream, dal complesso arrangiamento con tanto di narrazione, ha visto necessariamente tutti i musicisti all'opera, eppure la band ha funzionato sin da subito, tant'è che mai mi sarei immaginato che, al primo tentativo, saremmo arrivati lisci come l'olio alla fine del brano. Ma non scorderò mai il momento in cui ha attaccato il ritornello di The Raven, in cui batteria, basso, chitarra elettrica e tastiere hanno interagito tirando fuori un'energia che avrebbe abbattuto il muro di Fortunato. Confrontando con la performance dell'altr'anno in cui avevamo una batteria elettronica, ho compreso quanto è importante avere strumenti veri, intendo dire non campionati, per tirare fuori il vero sound rock. Roby alla batteria è stato fantastico, e meno male che erano dieci anni che non la suonava! Altrettanto elettrizzante è stata The System Of, nella quale è uscito fuori il sound della Parsons Band dal vivo. Ho realizzato che Tales ha qualcosa di speciale, e che la band dovrebbe farlo tutto dal vivo come i Pink Floyd hanno fatto Dark Side. Come avrebbe detto Dario l'indomani, questo la dice lunga sulla dichiarazione ufficiale che il Project non faceva concerti per ragioni tecniche.

I Wouldn't Want To Be Like You è stato un altro pezzo dall'ottima resa, in particolare nella jam session centrale, e nella professionale interpretazione vocale di Stefano, personale ma fedele, proprio come per un vocalist della vera Parsons Band. The Gold Bug ha visto tutti gli strumenti suonare insieme, come anche Sirius/Eye In The Sky, che Carlo e Sergio avevano preparato, con Andrea, il quattordicenne figlio di Sergio, fedelissimo guest star alla batteria, ed evviva quando la passione per il Project viene trasmessa alle nuove generazioni. In Children Of The Moon, ero sicuro che avrebbe funzionato l'interazione della chitarra elettrica di Fabio con quella acustica di Francesco, che, su questo e altri brani, ha sfoderato una professionalità incredibile per un principiante, tanto che la sua performance è stata priva di errori. Francesco, che io avevo inizialmente spronato a imparare a suonare la chitarra per la nostra band, ora si diverte a suonare anche Pink Floyd e Beatles. Questo caso, quello del giovane Andrea, sono esempi di come la nostra associazione promuova la cultura, anche in senso non strettamente limitato al Project, e riprenderemo il discorso a proposito di Magritte.

Ma non ci sono parole per l'esecuzione di Fabio alla chitarra elettrica, con la quale egli ha sfoderato una tecnica alla Ian che in qualche momento mi faceva venire i brividi e mi faceva dubitare se quello davanti a me non fosse proprio Ian in persona. Mi riferisco in modo particolare all'assolo di Prime Time e a quello di Can't Take It With You che il nostro Fabio ha ricreato in modo eccezionale, parola di una Bairnsoniana accanita :-) E lo stesso vale per Too Late, mentre Money Talks è un brano che, avendo avuto buona resa già al PDAY3, è ormai collaudato tale da divenire un sicuro classico del nostro repertorio. Molti altri hanno contribuito, come per esempio Carlo alle voci, ma la lista è lunga quindi vi rimando ai riconoscimenti. E' stato, finora, il giorno più bello della mia vita. Un'esperienza, questa, nella quale abbiamo creduto fermamente tutti quanti e che, certamente, sarà ripetuta con una certa costanza e risultati sempre migliori.

Ma ancora una sorpresa ci attendeva, un'iniziativa radiofonica projectata da Sabrina da lungo tempo: alle 20:30 in punto, nel cuore dell'esecuzione della Project Band, lei e Dario ci hanno richiamato al silenzio per ascoltare la radio. "Oh nooo…", hanno subito pensato molti di noi, "la Sabrina è uscita di testa… se accende la radio sentiremo Alex Britti o le Spice Girls!". Ma invece, ecco lo speaker di una radio locale parlare del Parsons Day giunto ormai alla quinta edizione! Sentiamo addirittura i nomi di alcuni di noi (eravamo così tanti che per tutti non c'era spazio), e poi parte Eye In The Sky… che sorpresa! Nemmeno il caso lo sapesse, in quel momento la nostra performance si era interrotta proprio su Eye In The Sky. E che dire di quel something in the air che si è venuto a creare quando, con Eye In The Sky trasmessa per radio, ci siamo messi a cantare tutti assieme, mano nella mano in una emozionante catena di amicizia? Emozioni che si commentano da sole!

Finita la performance, con tanta voglia di ritrovarsi a suonare di nuovo insieme a partire da tutti quei brani che non eravamo riusciti a fare, siamo ritornati stanchi ma felici in albergo, dove su idea di Giorgio abbiamo fatto un Pyramid-Pigiama Party tanto live quanto il nostro piccolo concertino: abbiamo radunato tutte le nostre merendine e (per dirla come Enrico) le Hoha Hole, e abbiamo chiacchierato e scherzato fino alle 3 del mattino.


Domenica

Benchè il Parsons Day al singolare fosse finito, ci attendeva ancora una favolosa giornata di cultura e parsoniane discussioni. Ho scritto "cultura" non a caso, perché la prevista visita all'aeroporto militare - l'attività che ha ispirato il sottotitolo "Walking On Air" e il manifesto del PDAY5 - saltata a causa di uno sciopero, ha lasciato spazio per approfittare di una sorprendente coincidenza: la mostra Magritte, La Storia centrale, che era stata allestita a Roma proprio in questi giorni. E per noi il nome Magritte è subito richiamo al nome di un altro strordinario artista, Storm Thorgerson, disegnatore delle più belle copertine per Alan Parsons e Pink Floyd, il cui stile deve molto al mondo surrealista di René Magritte. Così, è stato con grande piacere che ci siamo riscoperti tutti grandi amanti dell'arte in genere, ad analizzare assieme i quadri di Magritte cercando di individuare quelli che possono essere stati gli spunti presi a prestito da Thorgerson, ma abbiamo anche conosciuto meglio l'opera stessa di Magritte. E' stata una cosa molto divertente e coinvolgente. Mai visto un caso di serendipity come questo: andare in un luogo con una certa meta e scoprirne fortuitamente un'altra che si rivela fantastica e, probabilmente, migliore di quella programmata.
La mostra ha suscitato un interesse tale da portarci a realizzare una pagina del sito a proposito delle influenze di Magritte sulle copertine parsoniane di Thorgerson, corredata da molte immagini, con la collaborazione del nostro esperto grafico Alessandro Palmigiani, che si è laureato proprio su Magritte.

E' poi giunta l'ora di pranzo di quella interessantissima Domenica romana, e il disponibilissimo Stefano ci ha nuovamente ospitato. Una pastasciutta accompagnata da materiale video e, tristemente, è giunta l'ora dei saluti finali. Nel tardo pomeriggio, ognuno era già ripartito alla volta di casa… ma con dentro al cuore un forte ricordo di tutti gli amici riabbracciati dopo lunghi mesi, e la volontà di far trascorrere il più rapidamente possibile i mesi a venire, in attesa del prossimo mitico Parsons Day.

Sul treno avevo già nostalgia degli altri, e mi ritornavano in mente le note di Wish You Were Here, che era stata improvvisata da Fabio nella pausa della Project Band. Gli mandai un messaggino col cellulare, commentando brevemente gli splendidi giorni passati insieme, con particolare riferimento alla Project Band e alla mostra di Magritte. L'iniziativa "Walking On Air", infatti, era saltata, ma a me sembrava ugualmente di camminare sul cielo.


Ringraziamenti

Last but not the least, è doveroso ringraziare tutti i partecipanti per le emozioni condivise e regalate, ed in particolar modo Carlo, Dario, Sergio, Sabrina, Stefano, Giorgio e Jin per l'incommensurabile dispendio di tempo ed energie speso per regalarci questo weekend da sogno.

Ma soprattutto vorrei ringraziare Alan, Eric, Ian, Stuart, Andrew, David, Chris, Neil e tutti gli altri per la splendida musica che hanno creato, la quale ha fatto sì che si formassero delle amicizie veramente uniche e speciali, sentimenti così profondi che annullano qualsiasi distanza sia di tempo che di spazio.

E come di consueto, come non salutarvi dicendovi…
UNTIL THE NEXT TIME….

 

PARTECIPANTI:

Enrico Contini

Firenze

Roberto Dimario

Roma

Francesco Ferrua

Carcare (SV)

Gregorio Gobbi

Stienta (RO)

Sabrina Manna

Grottaferrata (Roma)

Sergio Mattia

Roma

Guido Montini

Bologna

Jin

Trieste

Alessandro Palmigiani

Isola del Liri (FR)

Sara Perinelli

Stienta (RO)

Carlo Pompili

Roma

Dario Pompili

Roma

Giorgio Rizzarelli

Trieste

Fabio Truppi

Francavilla Fontana (BR)

Stefano Viezzoli

Roma

 

PREMI E RICONOSCIMENTI SPECIALI giocatori:

1° premio

Quadro da Ammonia Avenue, I Robot, Stereotomy

Enrico

1° premio

Quadro con cattedrale con vetrate tratte dal TTOAFBox

Guido

2° premio

Vinile 45giri "I Wouldn't Want To Be Like You"

Francesco

2° premio

PortaCD modello "Project"

Stefano

 

IL MUSICHIERE PARSONIANO con mimi e indovinelli:

1° premio

Quadro da Ladyhawke

Fabio

2° premio

Quadro da Eve, Pyramid, VC, EitS

Roberto

3° premio

Vinile Powell, Vinile maxi45 Let's Talk About Me

Sara

Pr. di consolazione

Libro di Poe in Inglese del 1960, Vinile Stereotomy

Guido

 

RICONOSCIMENTI SPECIALI PER ATTIVITA' DEL FAN CLUB:

Organizzaz. PFM

Quadro da Pyramid/EitS e molti altri album

Enrico

Attività varie

Quadro da Pyramid/EitS, DSOTM, Keats

Francesco

Attività varie

Quadro da Pyramid/EitS, Tales, On Air

Giorgio

Stampa Pipeline n.4

Vinile Ladyhawke

Gregorio

Organizz. PDAY5

Vinile Keats

Dario

Organizz. PDAY5

Maglietta Fan Club

Carlo

Organizz. PDAY5

Maglietta Fan Club, Pipeline n.4

Sergio

Org. Musichiere

Album raro Panarama co-scritto da Ian Bairnson

Jin

BRANI ESEGUITI
DALLA PARSONS DAY PROJECT BAND:

BRANO

LEAD VOCAL

A Dream Within A Dream

Instrumental

The Raven

Francesco&Giorgio, Carlo

 The Tell-Tale Heart

 Giorgio

The System Of

Stefano

I Wouldn't Want To Be Like You

 Stefano

Some Other Time

Francesco, Dario

What Goes Up

Giorgio

Can't Take It With You

Carlo

Games People Play

Stefano

Time

Carlo

The Gold Bug

Instrumental

Sirius

Instrumental

Eye In The Sky

Carlo

Children Of The Moon

Giorgio

Old And Wise

Fabio, Guido

Prime Time

Carlo

Stereotomy

Francesco

Limelight

Dario

Too Late

Francesco

Money Talks

Giorgio

Brother Up In Heaven

Carlo

Press Rewind

Dario
I brani eseguiti dalla Parsons Day Project Band al PDAY5, nell'ordine indicato.
I brani in corsivo sono quelli di cui sono state preparate le basi, per cui dal vivo ne sono stati eseguiti solo i vocals.

 

RICONOSCIMENTI


DIREZIONE DELL'ORGANIZZAZIONE

Dario e Carlo


CONTRIBUTI LOGISTICI

Carlo, Dario, Sabrina, Sergio, Stefano


SEGUONO LE INIZIATIVE, IN ORDINE DI APPARIZIONE


MANIFESTO

Alessandro (Palmigiani) (ShineArt Studio)


TURISMO

Organizzazione tour di Roma: Dario
Biglietti mostra di Magritte: Sabrina


ESPOSIZIONE COLLEZIONISMO

Dario, Francesco, Giorgio, Greg, Stefano


GIOCHI TEMATICI

(The Alan) Parsonòpoli (Project)
Precedentemente realizzato dal Fan Club Italiano

Il Musichiere Parsoniano
Regole e parti enigmistiche: Jin
Scelta dei brani: Giorgio, Jin
Piano: Giorgio


PREMI E GADGETS

Quadri
Realizzazione: Alessandro Pompili
Concept: Dario e Carlo

Fornitura degli altri premi
Acquisto dei premi dei giochi (quadri esclusi): Dario
Acquisto dei riconoscimenti speciali (quadri esclusi): Giorgio, Jin
Fornitura CD Panarama: Stefano

Gadgets
Ideazione: Sabrina
Acquisti: Dario
Realizzazione CD: Dario, Guido
Incisione occhio sulle piramidi di cera: Alessandro Pompili


PRANZO TEMATICO

Ideazione menu e realizzazione dolce tematico: Dario, Sabrina
Realizzazione: Alessandro Pompili e Anna Pompili


PROIEZIONE VIDEO

Contributi primari: Giorgio&Jin
Contributi secondari: Stefano


THE PARSONS DAY PROJECT BAND

Direzione
Arrangiamenti e coordinamento: Giorgio
Arrangiamenti e coordinamento addizionali: Carlo

La Band
Batteria: Roberto
Batteria addizionale (Sirius/Eye In The Sky): Andrea Mattia
Basso: Carlo, Giorgio (Press Rewind)
Chitarra elettrica: Fabio
Chitarra acustica: Francesco
Tastiere: Giorgio
Tastiere addizionali, basi e tracce preregistrate: Sergio, Carlo
Tastiera addizionale (Eye In The Sky): Gregorio
Percussioni: Dario
Lead vocals: Stefano, Carlo, Giorgio, Francesco, Dario, Fabio, Guido
Backing vocals: Sara, Francesco, Giorgio, Alessandro (Palmigiani)

Presentazione dei brani
Jin

Contributi tecnici
Assistenza tecnica al mixaggio, ai microfoni e ai suoni: Sergio
Fornitura tastiere, microfoni, aste, mixer, amplificazione: Sergio, Carlo
Fornitura batteria: Sergio e Andrea Mattia
Fornitura chitarre basso: Roberto, Stefano
Fornitura chitarra elettrica: Fabio
Fornitura chitarra acustica: Stefano (chitarra), Francesco (corde)
Fornitura percussioni e luci: Giorgio
Realizzazione testi: Gregorio


INIZIATIVA RADIOFONICA

Ideazione: Sabrina
Realizzazione: Dario, Sabrina


DOCUMENTAZIONE

Foto
Fotocomposizione foto di gruppo, foto gadgets: Gregorio
Foto dal vivo (scatti e scansioni): Stefano, Gregorio

Filmati
Montaggio e fornitura videocamera: Francesco
Riprese: partecipanti vari

Coordinazione pagine sito PDAY5
Giorgio, Dario

 

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