Ancora
una volta ci troviamo a commentare un evento totalmente coinvolgente
per chi come noi vive e sente le vere emozioni della musica di
Alan Parsons. La vera forza della passione parsoniana stavolta
ci ha travolto in pieno, in quanto nessuno di noi si aspettava,
così a brave distanza, la possibilità di rivedere
Parsons e soci dal vivo, dopo appena sei mesi dalla staordinaria
performance italiana di ottobre.
Siamo
fieri di poter riportare parte delle sensazioni provate in questa
settimana di goduria parsoniana. BUONA
LETTURA!
DARIO
POMPILI, presente alla data di Roma: Per ciò
che mi riguarda Alan Parsons ha rappresentato un vero punto di
riferimento e di crescita personale da oltre vent'anni. Ho sempre
ritenuto la sua musica senza tempo, e lo riscopro giornalmente,
provando sempre intense emozioni ascoltando brani concepiti strutturalmente
da molti anni, ma che continuano ad indugiare nelle pieghe del
tempo, non facendosi etichettare come superate o datate. Ascoltare
Parsons dal vivo qui a Roma, dove ho coltivato per molti anni
il sogno di incontrarlo e di colloquiare con questo geniale musicista
senza tempo, non è una sensazione facile da descrivere,
essendo attraversato da un fascio pazzesco di emozioni. Lo show
è stato un degno seguito della entusiasmante performance
che ho seguito ad ottobre a Firenze; Alan mi è sembrato
anche più coinvolto, e i suoi collaboratori musicalmente
affiatatissimi. Due ore di passione vera, con buona parte di
veri fan ad assiepare i lati del palco, cantando e condividendo
una gioia davvero grande. Ineccepibile la band, grande P.J. Olsson
solito trascinatore, ottime performance di tutti. Davvero spero
nel mio cuore di poter rivivere sempre più frequentemente
questi momenti. Anche stavolta come a Firenze ho avuto l'onore
di poter parlare direttamente ad Alan e band e di consegnare
personalmente a nome di alcuni di noi del fan club Parsonsday
un regalo ad Alan e la moglie Lisa, mai più azzeccato,
visto che in quel giorno cadeva il loro anniversario: un ciondolo
a forma di vinile con in rilievo l'occhio di Ra, con incisi i
loro nomi sul retro, che Lisa ed Alan hanno indossato. Forse
la cosa più cara che serbo in me è di essere ormai
riconosciuto da Alan e band, con cui assieme ad altri fedelissimi
abbiamo ormai riconoscibilità assoluta; immaginare tutto
questo solo qualche anno fa sarebbe stato impossibile! Grazie
Alan e a tutti i miei cari amici con cui ho trascorso una bellissima
serata; siete tutti nel mio cuore!
FABIO
MOSCHINI, presente alla data di Roma: Come sempre Alan
ci ha regalato una serata emozionante ed indimenticabile. Simpatica,
anche, quando ha preso parte ai coretti da stadio lanciati dal
pubblico... Bella serata, grazie davvero!!!
LORENZO
ZENCHER, in merito alla data di Roma: Le esperienze
che abbiamo vissuto durante la nostra vita hanno spesso un peso
significativo nel valutare le vicende a cui andiamo incontro.
Inevitabilmente nel parlare del concerto di Alan e compagni a
Roma non posso che partire dal fatto che questo è il mio
quinto concerto della band e segue di pochi mesi la splendida
performance di Firenze e l'incredibile esperienza collettiva
vissuta con gli amici del Parsonday a Mantova. Sarà proprio
per questo motivo che qualche aspetto del concerto di Roma ha
crato in qualcuno di noi un pò di delusione.
Noi tutti speravamo di poter assistere al soundchek come a Mantova
cosa non avvenuta e ciò ha creato una iniziale tristezza
come se quella del soundchek fosse per noi una parte integrante
del concerto. Il mio broncio è subito sparito quando nell'attesa
di entrare nel teatro ho potuto vedere che in vendita c'era l'agoniato
dvd live in Madrid e subito il sorriso mi si è stampato
in faccia quando noi del Pday spiaccicati in prima fila sulle
transenne abbiamo chiamato la bella Lisa la quale una volta che
ci ha riconosciuti ci ha salutati con un bel bacio sulla guancia
per ognuno di noi.
Il Gran Teatro era veramente un bel posto e i posti trovati dal
gentile Dario veramente fantastici. Prima e seconda fila con
posti centrali!!! Il concerto quindi me lo sono gustato appieno
e la band è stata come sempre professionale, coinvolgente,
in una parola mitica. Forse come altri hanno notato Alan e la
band rispetto alle date del 2004 hanno suonato un pò più
compassati, diciamo che sono stati leggermente più rivolti
su se stessi e forse non hanno dato tutto al 100%. Probabilmente
su ciò può aver influito un teatro mezzo vuoto
(o mezzo pieno se volete) dove i circa 1500 presenti ci hanno
messo un pò prima di sciogliersi e acclamare la band facendomi
inizialmente venire in mente l'allucinante pubblico (con tutto
il rispetto) di Mantova. Ci è infatti voluto tutto il
mestiere di P.J per scaldare il pubblico e renderlo partecipe
e vivo fino a trascinarlo in un grande finale collettivo. L'idea
infatti di far alzare in piedi a circa metà concerto il
pubblico sembra aver levato di adosso allo stesso quel torpore
che lo stava attanagliando e allo stesso tempo ha colto di infarto
i vari addetti alla sicurezza. Così dopo un po' di canzoni
con il pubblico scatenato lo stesso "obbligato" dalla
security ha fatto ritorno nei loro comodi posti a sedere tra
lo stupore della band che non capiva ciò che accadeva.
P.J. però è un tenace ed da li a poco ha chiamato
nuovamente la gente sotto il palco e qui la risposta è
stata eccezionale tanto da far ricordare l'incredibile audience
di Firenze. Ricordo la gente cantare a squrciagola "Eye
in the Sky" e lo stupendo siparietto disputato da P.J. e
John che cercavano di evitare le foto e le calde avance di due
fans un pò esagerate. Peccato che nel finale dove tutto
era magico il Gran Teatro ha mostrato tutti i suoi limiti ed
il suono è diventato veramente distorto, a tratti fastidioso.
Un vero peccato perchè nella prima parte del concerto
in alcune traccie vedi "Return to Tunguska" alcuni
effetti sonori risultavano ancor più evidenti e nitidi
rispetto all'anno scorso.
L'aftershow? Siamo talmente abituati a stare con Alan e la band
che forse ho vissuto come disinteresse dei miei miti l'averci
concesso meno tempo del solito. Probabile che tutto sia dipeso
dal fatto che era l'anniversario di matrimonio di Alan e Lisa
(e sul palco si è visto tanto di bacio!!) e nel loro camerino
c'era torta, fiori e vino e quindi voglia di feteggiare. Comunque
sia Alan che Lisa hanno apprezzato il ciondolo regalato dal Parsonday
(e Lisa lo portava anche a Bussolengo!) ed è stato molto
bello vedere Godfrey, Manny, Steve, John e P.J. farsi fare la
foto sotto lo striscione che i mitici Greg, Sara e Viviana avevano
realizzato. In definitiva ci sono state alcune ombre, ma se questo
fosse stato il mio primo concerto di Alan sarebbe stato semplicemente
mitico.
LORENZO ZENCHER, in merito alla data di Bussolengo: Emozioni,
emozioni e ancora emozioni. In questa maniera potrebbe essere
definito il concerto di Bussolengo, mio sesto live show di Alan,
sicuramente uno dei migliori. E' veramente troppo bello rivedere
tutti gli amici parsoniani e assieme vedere scendere dal pullman
ad un palmo dal naso i nostri eroi. E poi ecco la nostra partecipazione
al soundcheck. Vedere come i nostri preparano il concerto è
fantastico, così come è divertenze osservare come
interagisono fra di loro. E poi, scusate, vedere Alan con gli
occhiali da vista programmare la tastiera è veramente
troppo buffo! Il gate 52 è uno dei rari locali dove ho
visto Alan che si assiste in piedi e noi siamo riusciti a prendere
il posto in prima fila, ad un passo dalla band di Alan, divisi
solamente da una sorta di lunga transenna metallica. Insomma
mi sono ricevuto alcuni sputi in faccia da P.J. ma ne vado proprio
fiero!!! In prima fila con noi faceva figura lo striscione del
Parsonsday ed il cartello di Roma, opportunatamente modificato
recante in inglese la scritta "Siamo ancora qua!".
Non scherzo nel dirvi che quando la band durante le prime canzoni
dello show ha visto il messaggio si è letteralmente messa
a ridere.
Questo concerto è l'esempio che gli show sono magici grazie
al pubblico e quello veronese giunto in un locale quasi pieno
nonostante si attestasse attorno alle ottocento persone ha fatto
una tale tifo da trascinare la band in una ennesima grande performance.
Tra i momenti magici ricordo quando abbiamo fatto il tifo ad
Alan pronnunciando ritmicamente il suo nome, e quando il nostro
eroe ci ha ricordato che accanto a lui c'è il resto della
band il concerto si è letteralmente fermato in quanto
in base alle indicazioni di Alan abbiamo pronnunciato, quasi
fossimo allo stadio, il nome di tutti i componenti della band.
Non posso poi dimenticare il duetto molto sentito da entrambi
tra P.J. e Francesco.....mi sa che al prossimo show lo zio Franz
sarà con noi, ma dall'altra parte del palco ossia come
nuovo vocalist di Alan!!!
In definitiva un esibizione fantastica, degna dell'audience presente
al Gate 52. Inoltre, come è successo a Mantova, la sensazione
è stata che la conoscenza che oramai abbiamo con la band
ci ha portato ad un'incredibile interazione con la stessa ed
infatti non sono mancati sorrisi e gesti dei vari componenti
nei nostri confornti con un saluto finale ufficiale da parte
di Alan. Nel back stage, dopo il concerto, la band si è
rivelata rispetto a Roma più rilassata e disponibile e
quindi si è passato un bel momento in compagnia dei nostri
miti-quasi amici. E' stato straordinario anche aspettare a notte
tarda la band fuori dal locale, con un P.J. che simpaticamente
ci ha gridato un "andate a casa" ed un Alan sorpreso
che ha espresso "siete ancora qui?". E così
come in un saluto da film commovente la band è salita
sul pullman e attraverso i vetri ci siamo reciprocamente salutati
con il bel gesto che dalla corriera sono partiti alcuni flash
rivolti a noi.
Credo sempre più che sarà impossibile rivivere
le emozioni che in questi sette anni, dal quel primo concerto
a Bolzano nel 1998, Alan e la sua band ha saputo ogni volta regalarci.
Grazie, questi ricordi non potranno mai abbandonare il mio cuore.
FRANCESCO
FERRUA, presente alla data di Bussolengo: Ancora una volta
dopo soli sei mesi mi ritrovo a poter scrivere due righe su un
concerto di Alan Parsons. La cosa è alquanto miracolosa,
visto che la volta precedente abbiamo dovuto attendere sei anni.
Per prima cosa voglio ringraziare di cuore tutti gli amici che
hanno condiviso con me levento... come ogni volta un semplice
concerto si trasforma in un evento memorabile, un condensato
di emozioni, amicizia e umanità senza pari. In quanto
al concerto mi sento di dire che senza ombra di dubbio è
stato il più bel concerto tra i 4 di AP che ho visto nella
mia vita. Non parlo solo per il lato musicale (la band era nel
pieno delle forze, grintosa, convincente, emozionante, non si
è risparmiata mai un momento) ma anche per quello emotivo.
Noi del Parsons Day, infatti, siamo stati fortunati da riuscire
a essere in primissima fila, subito dietro le transenne, a meno
di due metri dal palco
se in più si conta che quel
matto di PJ si muove spesso verso il pubblico
Molti i momenti
più belli: Damned If I Do, I Wouldnt Want To Be
Like You, Prime Time (come sempre Godfrey non si è risparmiato!),
Dont Let It Show (forse il momento più toccante),
Time, Cant Take It With You (che non avevano eseguito in
ottobre e che in questa versione è molto più potente
di quella fatta nel 98), Sirius/Eye In The Sky (pubblico
in delirio!), Return To Tunguska (molto più bella dal
vivo che nellalbum), The Raven (semplicemente storica!),
Days Are Numbers (condivisa emotivamente al 100% con la mia Ely),
Old & Wise, The System Of, Games People Play (un finale da
delirio!)
insomma, io non potevo davvero chiedere di più.
Semplicemente
its a wonderful life!!!
ELISA
GHIONE, presente alla data di Bussolengo: Quello di Bussolengo
è stato il mio primo live di Alan & Co. e sono rimasta...
folgorata, appunto!!! Non ho smesso un attimo di cantare -se
pur non conosca perfettamente i testi- ho ballato in continuazione
e... che altro.. penso che sia già abbastanza!!! Volevo
ringraziare tutti i compagni parsoniani, relative Project's girl
per il loro affetto - mi avete veramente fatto sentire tra amici-
e a zio Franz, naturalmente, che se non fosse stato per lui...
Un bacio a tutti e ...UNTIL THE NEXT TIME... PS:vi rendete conto
di aver creato un mostro?!?
NICOLA MASINELLI, presente alla data di Bussolengo: Eccomi
ritornato dalla trasferta di Bussolengo, dove ho assistito ad
un altro magnifico concerto dell'Alan Parsons Live Band. La band
infatti ha riconfermato di essere molto affiatata e collaudata,
dove nessuno si è risparmiato per le due ore di concerto
alla discoteca Gate 52. Le parole che potrei usare per
descrivere le emozioni che la serata mi ha regalato sono molteplici
e molto simili a quelle già da me espresse pochi mesi
fa per l'esibizione di Mantova... Ringrazio tutti i compagni
d'avventura che, come già successo a Mantova, mi hanno
accompagnato in questa straordinaria esperienza che vorrei non
finisse mai; ma sappiamo al tempo stesso noi Parsoniani che ogni
nostro saluto, alla fine, non è mai un addio...
Si
ringrazia John Montagna per la fotografia scattata dal palco. |