Reportage delle date italiane

a cura di Francesco Ferrua e Dario Pompili

 

Ancora una volta ci troviamo a commentare un evento totalmente coinvolgente per chi come noi vive e sente le vere emozioni della musica di Alan Parsons. La vera forza della passione parsoniana stavolta ci ha travolto in pieno, in quanto nessuno di noi si aspettava, così a brave distanza, la possibilità di rivedere Parsons e soci dal vivo, dopo appena sei mesi dalla staordinaria performance italiana di ottobre.

Siamo fieri di poter riportare parte delle sensazioni provate in questa settimana di goduria parsoniana. BUONA LETTURA!

 

 

DARIO POMPILI, presente alla data di Roma: Per ciò che mi riguarda Alan Parsons ha rappresentato un vero punto di riferimento e di crescita personale da oltre vent'anni. Ho sempre ritenuto la sua musica senza tempo, e lo riscopro giornalmente, provando sempre intense emozioni ascoltando brani concepiti strutturalmente da molti anni, ma che continuano ad indugiare nelle pieghe del tempo, non facendosi etichettare come superate o datate. Ascoltare Parsons dal vivo qui a Roma, dove ho coltivato per molti anni il sogno di incontrarlo e di colloquiare con questo geniale musicista senza tempo, non è una sensazione facile da descrivere, essendo attraversato da un fascio pazzesco di emozioni. Lo show è stato un degno seguito della entusiasmante performance che ho seguito ad ottobre a Firenze; Alan mi è sembrato anche più coinvolto, e i suoi collaboratori musicalmente affiatatissimi. Due ore di passione vera, con buona parte di veri fan ad assiepare i lati del palco, cantando e condividendo una gioia davvero grande. Ineccepibile la band, grande P.J. Olsson solito trascinatore, ottime performance di tutti. Davvero spero nel mio cuore di poter rivivere sempre più frequentemente questi momenti. Anche stavolta come a Firenze ho avuto l'onore di poter parlare direttamente ad Alan e band e di consegnare personalmente a nome di alcuni di noi del fan club Parsonsday un regalo ad Alan e la moglie Lisa, mai più azzeccato, visto che in quel giorno cadeva il loro anniversario: un ciondolo a forma di vinile con in rilievo l'occhio di Ra, con incisi i loro nomi sul retro, che Lisa ed Alan hanno indossato. Forse la cosa più cara che serbo in me è di essere ormai riconosciuto da Alan e band, con cui assieme ad altri fedelissimi abbiamo ormai riconoscibilità assoluta; immaginare tutto questo solo qualche anno fa sarebbe stato impossibile! Grazie Alan e a tutti i miei cari amici con cui ho trascorso una bellissima serata; siete tutti nel mio cuore!

FABIO MOSCHINI, presente alla data di Roma: Come sempre Alan ci ha regalato una serata emozionante ed indimenticabile. Simpatica, anche, quando ha preso parte ai coretti da stadio lanciati dal pubblico... Bella serata, grazie davvero!!!

LORENZO ZENCHER, in merito alla data di Roma: Le esperienze che abbiamo vissuto durante la nostra vita hanno spesso un peso significativo nel valutare le vicende a cui andiamo incontro. Inevitabilmente nel parlare del concerto di Alan e compagni a Roma non posso che partire dal fatto che questo è il mio quinto concerto della band e segue di pochi mesi la splendida performance di Firenze e l'incredibile esperienza collettiva vissuta con gli amici del Parsonday a Mantova. Sarà proprio per questo motivo che qualche aspetto del concerto di Roma ha crato in qualcuno di noi un pò di delusione.
Noi tutti speravamo di poter assistere al soundchek come a Mantova cosa non avvenuta e ciò ha creato una iniziale tristezza come se quella del soundchek fosse per noi una parte integrante del concerto. Il mio broncio è subito sparito quando nell'attesa di entrare nel teatro ho potuto vedere che in vendita c'era l'agoniato dvd live in Madrid e subito il sorriso mi si è stampato in faccia quando noi del Pday spiaccicati in prima fila sulle transenne abbiamo chiamato la bella Lisa la quale una volta che ci ha riconosciuti ci ha salutati con un bel bacio sulla guancia per ognuno di noi.
Il Gran Teatro era veramente un bel posto e i posti trovati dal gentile Dario veramente fantastici. Prima e seconda fila con posti centrali!!! Il concerto quindi me lo sono gustato appieno e la band è stata come sempre professionale, coinvolgente, in una parola mitica. Forse come altri hanno notato Alan e la band rispetto alle date del 2004 hanno suonato un pò più compassati, diciamo che sono stati leggermente più rivolti su se stessi e forse non hanno dato tutto al 100%. Probabilmente su ciò può aver influito un teatro mezzo vuoto (o mezzo pieno se volete) dove i circa 1500 presenti ci hanno messo un pò prima di sciogliersi e acclamare la band facendomi inizialmente venire in mente l'allucinante pubblico (con tutto il rispetto) di Mantova. Ci è infatti voluto tutto il mestiere di P.J per scaldare il pubblico e renderlo partecipe e vivo fino a trascinarlo in un grande finale collettivo. L'idea infatti di far alzare in piedi a circa metà concerto il pubblico sembra aver levato di adosso allo stesso quel torpore che lo stava attanagliando e allo stesso tempo ha colto di infarto i vari addetti alla sicurezza. Così dopo un po' di canzoni con il pubblico scatenato lo stesso "obbligato" dalla security ha fatto ritorno nei loro comodi posti a sedere tra lo stupore della band che non capiva ciò che accadeva. P.J. però è un tenace ed da li a poco ha chiamato nuovamente la gente sotto il palco e qui la risposta è stata eccezionale tanto da far ricordare l'incredibile audience di Firenze. Ricordo la gente cantare a squrciagola "Eye in the Sky" e lo stupendo siparietto disputato da P.J. e John che cercavano di evitare le foto e le calde avance di due fans un pò esagerate. Peccato che nel finale dove tutto era magico il Gran Teatro ha mostrato tutti i suoi limiti ed il suono è diventato veramente distorto, a tratti fastidioso. Un vero peccato perchè nella prima parte del concerto in alcune traccie vedi "Return to Tunguska" alcuni effetti sonori risultavano ancor più evidenti e nitidi rispetto all'anno scorso.
L'aftershow? Siamo talmente abituati a stare con Alan e la band che forse ho vissuto come disinteresse dei miei miti l'averci concesso meno tempo del solito. Probabile che tutto sia dipeso dal fatto che era l'anniversario di matrimonio di Alan e Lisa (e sul palco si è visto tanto di bacio!!) e nel loro camerino c'era torta, fiori e vino e quindi voglia di feteggiare. Comunque sia Alan che Lisa hanno apprezzato il ciondolo regalato dal Parsonday (e Lisa lo portava anche a Bussolengo!) ed è stato molto bello vedere Godfrey, Manny, Steve, John e P.J. farsi fare la foto sotto lo striscione che i mitici Greg, Sara e Viviana avevano realizzato. In definitiva ci sono state alcune ombre, ma se questo fosse stato il mio primo concerto di Alan sarebbe stato semplicemente mitico.


LORENZO ZENCHER, in merito alla data di Bussolengo: Emozioni, emozioni e ancora emozioni. In questa maniera potrebbe essere definito il concerto di Bussolengo, mio sesto live show di Alan, sicuramente uno dei migliori. E' veramente troppo bello rivedere tutti gli amici parsoniani e assieme vedere scendere dal pullman ad un palmo dal naso i nostri eroi. E poi ecco la nostra partecipazione al soundcheck. Vedere come i nostri preparano il concerto è fantastico, così come è divertenze osservare come interagisono fra di loro. E poi, scusate, vedere Alan con gli occhiali da vista programmare la tastiera è veramente troppo buffo! Il gate 52 è uno dei rari locali dove ho visto Alan che si assiste in piedi e noi siamo riusciti a prendere il posto in prima fila, ad un passo dalla band di Alan, divisi solamente da una sorta di lunga transenna metallica. Insomma mi sono ricevuto alcuni sputi in faccia da P.J. ma ne vado proprio fiero!!! In prima fila con noi faceva figura lo striscione del Parsonsday ed il cartello di Roma, opportunatamente modificato recante in inglese la scritta "Siamo ancora qua!". Non scherzo nel dirvi che quando la band durante le prime canzoni dello show ha visto il messaggio si è letteralmente messa a ridere.
Questo concerto è l'esempio che gli show sono magici grazie al pubblico e quello veronese giunto in un locale quasi pieno nonostante si attestasse attorno alle ottocento persone ha fatto una tale tifo da trascinare la band in una ennesima grande performance.
Tra i momenti magici ricordo quando abbiamo fatto il tifo ad Alan pronnunciando ritmicamente il suo nome, e quando il nostro eroe ci ha ricordato che accanto a lui c'è il resto della band il concerto si è letteralmente fermato in quanto in base alle indicazioni di Alan abbiamo pronnunciato, quasi fossimo allo stadio, il nome di tutti i componenti della band. Non posso poi dimenticare il duetto molto sentito da entrambi tra P.J. e Francesco.....mi sa che al prossimo show lo zio Franz sarà con noi, ma dall'altra parte del palco ossia come nuovo vocalist di Alan!!!
In definitiva un esibizione fantastica, degna dell'audience presente al Gate 52. Inoltre, come è successo a Mantova, la sensazione è stata che la conoscenza che oramai abbiamo con la band ci ha portato ad un'incredibile interazione con la stessa ed infatti non sono mancati sorrisi e gesti dei vari componenti nei nostri confornti con un saluto finale ufficiale da parte di Alan. Nel back stage, dopo il concerto, la band si è rivelata rispetto a Roma più rilassata e disponibile e quindi si è passato un bel momento in compagnia dei nostri miti-quasi amici. E' stato straordinario anche aspettare a notte tarda la band fuori dal locale, con un P.J. che simpaticamente ci ha gridato un "andate a casa" ed un Alan sorpreso che ha espresso "siete ancora qui?". E così come in un saluto da film commovente la band è salita sul pullman e attraverso i vetri ci siamo reciprocamente salutati con il bel gesto che dalla corriera sono partiti alcuni flash rivolti a noi.
Credo sempre più che sarà impossibile rivivere le emozioni che in questi sette anni, dal quel primo concerto a Bolzano nel 1998, Alan e la sua band ha saputo ogni volta regalarci. Grazie, questi ricordi non potranno mai abbandonare il mio cuore.


FRANCESCO FERRUA, presente alla data di Bussolengo: Ancora una volta dopo soli sei mesi mi ritrovo a poter scrivere due righe su un concerto di Alan Parsons. La cosa è alquanto miracolosa, visto che la volta precedente abbiamo dovuto attendere sei anni. Per prima cosa voglio ringraziare di cuore tutti gli amici che hanno condiviso con me l’evento... come ogni volta un semplice concerto si trasforma in un evento memorabile, un condensato di emozioni, amicizia e umanità senza pari. In quanto al concerto mi sento di dire che senza ombra di dubbio è stato il più bel concerto tra i 4 di AP che ho visto nella mia vita. Non parlo solo per il lato musicale (la band era nel pieno delle forze, grintosa, convincente, emozionante, non si è risparmiata mai un momento) ma anche per quello emotivo. Noi del Parsons Day, infatti, siamo stati fortunati da riuscire a essere in primissima fila, subito dietro le transenne, a meno di due metri dal palco… se in più si conta che quel matto di PJ si muove spesso verso il pubblico… Molti i momenti più belli: Damned If I Do, I Wouldn’t Want To Be Like You, Prime Time (come sempre Godfrey non si è risparmiato!), Don’t Let It Show (forse il momento più toccante), Time, Can’t Take It With You (che non avevano eseguito in ottobre e che in questa versione è molto più potente di quella fatta nel ’98), Sirius/Eye In The Sky (pubblico in delirio!), Return To Tunguska (molto più bella dal vivo che nell’album), The Raven (semplicemente storica!), Days Are Numbers (condivisa emotivamente al 100% con la mia Ely), Old & Wise, The System Of, Games People Play (un finale da delirio!)… insomma, io non potevo davvero chiedere di più. Semplicemente… it’s a wonderful life!!!

ELISA GHIONE, presente alla data di Bussolengo: Quello di Bussolengo è stato il mio primo live di Alan & Co. e sono rimasta... folgorata, appunto!!! Non ho smesso un attimo di cantare -se pur non conosca perfettamente i testi- ho ballato in continuazione e... che altro.. penso che sia già abbastanza!!! Volevo ringraziare tutti i compagni parsoniani, relative Project's girl per il loro affetto - mi avete veramente fatto sentire tra amici- e a zio Franz, naturalmente, che se non fosse stato per lui... Un bacio a tutti e ...UNTIL THE NEXT TIME... PS:vi rendete conto di aver creato un mostro?!?


NICOLA MASINELLI, presente alla data di Bussolengo: Eccomi ritornato dalla trasferta di Bussolengo, dove ho assistito ad un altro magnifico concerto dell'Alan Parsons Live Band. La band infatti ha riconfermato di essere molto affiatata e collaudata, dove nessuno si è risparmiato per le due ore di concerto alla discoteca Gate 52. Le parole che potrei usare per descrivere le emozioni che la serata mi ha regalato sono molteplici e molto simili a quelle già da me espresse pochi mesi fa per l'esibizione di Mantova... Ringrazio tutti i compagni d'avventura che, come già successo a Mantova, mi hanno accompagnato in questa straordinaria esperienza che vorrei non finisse mai; ma sappiamo al tempo stesso noi Parsoniani che ogni nostro saluto, alla fine, non è mai un addio...

 

Si ringrazia John Montagna per la fotografia scattata dal palco.