The Time Machine

a cura di Dario Pompili, Giorgio Rizzarelli e Francesco Ferrua

 

Annunciato a sorpresa nel marzo 1999, a seguito di un intenso periodo di apparizioni live, l'album "The Time Machine" ha veramente suscitato tutte le più remote curiosità circa il suo contenuto. Il disco continua la oramai oltre ventennale tradizione parsoniana dei "concept albums"; difatti si tratta di un disco basato sul concetto del tempo, concepito in maniera tale da seguire una sua logica strutturale nel susseguirsi dei brani, e ispirato, per quanto concerne il concept, il titolo e una canzone, al romanzo "The Time Machine" di H.G. Wells.

In questo album Parsons, ancora più che nei precedenti, lascia largo spazio alla vena compositiva dei suoi più fidi collaboratori, in particolare Ian Bairnson e Stuart Elliott, capisaldi del project. La presenza di Andrew Powell, inoltre, garantisce la maestosità dell'arrangiamento sinfonico, di sicuro impatto, viste le ben cinque strumentali contenute nel disco (sei, includendo la bonus track). Insomma, ancora una volta un prodotto costruito con la sapiente arte di Parsons, il quale dirige e supervisiona l'ennesima sua creatura.

La novità maggiore la vediamo nella scelta dei vocalist, in quanto oltre ad un ritorno in grande stile di Colin Blunstone e Chris Rainbow, tra i più apprezzati singers parsoniani, torna anche il bravissimo Graham Dye, mentre si può certamente affermare che la novità più interessante e sorprendente sia la presenza di tre guest star d'eccezione, Tony Hadley (già "testato" nel live di Monaco), Maire Brennan e Beverley Craven, non dimenticando l'ottimo Neil Lockwood, riconfermato a pieni voti.

Il CD di Parsons ha fatto la sua prima comparsa in Giappone, per la precisione il 16 luglio 1999, edito dalla casa discografica Horipro; in Inghilterra è arrivato il 16 Settembre 1999 (per conto della Artful Records); in Italia, pur essendo prevista l'uscita per la stessa data inglese, la vendita al pubblico è cominciata con una settimana di ritardo, per cui il disco è divenuto disponibile a partire dal 23 Settembre presso i grossi rivenditori e distributori. In Italia il disco è edito dalla CNR Italia e distribuito dalla SELF. In Europa il disco è pubblicato dalla CNR. In USA è uscito per la Miramar il 28 Settembre.

Del disco esistono quindi diverse edizioni, ma essenzialmente sono tre: giapponese, europea ed americana. La differenza più importante fra le edizioni consiste nella bonus track. Per la versione giapponese si tratta di Beginnings, una bellissima traccia strumentale scritta da Alan Parsons e Stuart Elliott, contenente una narrazione di Alan, e rimasta negli archivi del Parsonics. Questa traccia è disponibile esclusivamente in questa versione. Il fan che vuole avere tutte le opere di Parsons anelerà dunque a questa versione giapponese. Il Fan Club Italiano è lieto di segnalarvi un rivenditore italiano in grado di recapitare in tutta Italia la versione giapponese di The Time Machine, contenente la bonus track "Beginnings". Si tratta del Paper Moon di Biella, il cui recapito telefonico è 015 - 405395. Il rivenditore garantisce l'invio del disco nel giro di tre settimane.

Sull'edizione americana non vi è bonus track, mentre quella europea contiene un remix chiamato Dr. Evil, o anche Radio Edit o Dr. Evil Radio Mix. Si tratta di un remix della strumentale The Time Machine (delle parti 1 e 2, vedere più avanti i dettagli), addizionato di dialoghi tratti dal film Austin Powers - la spia che ci provava. Per chi non lo sapesse, si tratta del secondo film di una serie di parodie-omaggi del cinema, della musica e della cultura in generale degli anni '60 e '70, con un occhio particolare a James Bond 007. L'ideatore dei personaggi, Mike Myers, è anche l'attore che interpreta il protagonista e il "cattivo", il quale è chiamato Dr. Male (o, in Inglese, appunto Dr. Evil). In "La spia che ci provava" il Dr. Male professa numerosi riferimenti espliciti a Parsons (non li riveliamo nel dettaglio per non rovinare la sorpresa a chi di voi non ha ancora visto il film; nella colonna sonora non vengono usati brani di Parsons, ma vi assicuriamo che i riferimenti saranno tali da farvi rimanere a bocca aperta). Il film uscì in contemporanea con l'album The Time Machine, ed è disponibile per l'acquisto e la vendita in Italia sia in VHS che in DVD. I dialoghi nella bonus track europea "Dr. Evil" sono le varie citazioni parsoniane pronunciate dal dottor Male. Un fan parsoniano non deve perdersi un film di un grande fan parsoniano!

A parte la bonus track, l'ordine dei brani è identico per tutte le versioni, ma cambia il titolo della strumentale iniziale e finale, che, pur essendo identica, nella versione giapponese si chiama H.G. Force mentre nelle altre versioni si chiama The Time Machine.

Altra differenza fra le varie versioni è l'artwork. Di sotto vengono riportati gli elenchi dei brani, nonchè le copertine, al confronto fra la versione giapponese e quella europea.

 

Versione giapponese:                                  Versione europea:

H.G. Force Part 1, instrumental (4:54)

Temporalia, instrumental (1:01)

Out Of The Blue, vocal: Tony Hadley (4:55)

Call Up, vocal: Neil Lockwood (5:14)

Ignorance Is Bliss, vocal: Colin Blunstone (6:46)

Rubber Universe, instrumental (3:52)

The Call Of The Wild, vocal: Maire Brennan (5:23)

No Future In The Past, vocal: Neil Lockwood (4:46)

Press Rewind, vocal: Graham Dye (4:21)

The Very Last Time, vocal: Beverley Craven (3:42)

Far Ago And Long Away, instrumental (5:15)

H.G. Force Part 2, instrumental (1:47)

Beginnings, instrumental (4:31), bonus track per il Giappone

The Time Machine Part 1, instrumental (4:54)

Temporalia, instrumental (1:01)

Out Of The Blue, vocal: Tony Hadley (4:55)

Call Up, vocal: Neil Lockwood (5:14)

Ignorance Is Bliss, vocal: Colin Blunstone (6:46)

Rubber Universe, instrumental (3:52)

The Call Of The Wild, vocal: Maire Brennan (5:23)

No Future In The Past, vocal: Neil Lockwood (4:46)

Press Rewind, vocal: Graham Dye (4:21)

The Very Last Time, vocal: Beverley Craven (3:42)

Far Ago And Long Away, instrumental (5:15)

The Time Machine Part 2, instrumental (1:47)

Dr. Evil, instrumental (3:23), bonus track per l'Europa

Versione giapponese:                                Versione europea:

                 

 

Dall'album "The Time Machine" sono stati fin'ora tratti altri due CD: il CD-Single omonimo (del quale, di sotto, è riportata la copertina) ed uno speciale CD intitolato "The Time Traveller".

 

"The Time Machine" CD-Single è stato pubblicato il 3 Settembre e distribuito soltanto in Svezia, Norvegia, Danimarca, Benelux e Spagna. Contiene 4 differenti mix della title-track, per l'esattezza "Dr. Evil Radio Mix", "Dr. Evil Trance Mix", "Radio Edit [not Austin Powered]" e "Album Version". Quest'ultima è l'usuale traccia "The Time Machine Part 1". "Dr. Evil Radio Mix" è l'usuale traccia extra della versione europea dell'album, traccia che consiste nel montaggio di una parte di The Time Machine Part 1 (precisamente dal crescendo d'archi alla terza strofa compresa) e una parte di The Time Machine Part 2 (dalla terza strofa alla fine), addizionato di dialoghi tratti dal film Austin Powers. "Radio Edit [not Austin Powered]" è, come dice spiritosamente il titolo, lo stesso remix ma senza i dialoghi di Austin Powers. L'unica traccia realmente diversa da tracce dell'album è "Dr. Evil Trance Mix". Essa è stata registrata ai Parsonics da Jeremy Parsons, il figlio maggiore di Alan, ha un aspetto un po' più commerciale e un arrangiamento leggermente diverso dalla versione originale. Questa traccia è dunque notevole dal momento che costituisce nuovo materiale, tuttavia la scelta dei suoni non è altrettanto buona quanto quella della versione originale: Jeremy deve ancora crescere.

"The Time Traveller", pubblicato soltanto in America, è invece un CD molto particolare poichè, oltre a contenere "Press Rewind", "The Call Of The Wild", Out Of The Blue" e "Call Up", contiene anche altre cinque esclusive tracce di intervista ad Alan Parsons della durata complessiva di oltre 50 minuti.

L'uscita europea di The Time Machine è stata accompagnata dall'uscita di un video, per il quale vi rimandiamo alla pagina dedicata.

In Italia è stato anche realizzato uno spot televisivo di 30 secondi, basato sul video, ma con scritte in sovraimpressione di Parsons, del titolo del disco, e dei nomi dei guest stars vocalist. Lo spot è stato trasmesso per un periodo del Novembre '99, giornalmente, 3-4 volte nella prima serata, sul circuito Europa7. Era dai tempi di Ammmonia Avenue che non si vedeva in Italia uno spot televisivo di un disco di Alan Parsons.

 

I fortunati sottoscrittori di The Avenue, nel numero 14 della fanzine, uscito nei primi giorni del Luglio '99, hanno ricevuto anteprime notevoli sul nuovo disco, dettagliati commenti degli autori ed anticipazioni (i futuri iscritti potranno ordinare il numero come arretrato).

 

Un particolare dell'artwork del disco, relativo al brano strumentale H.G. Force. Un uomo, debole e volutamente indefinito trascina in una zona desertica un immenso orologio, simbolo del tempo. Il disegno sembra voler metaforicamente accennare alla lotta impari tra l'uomo ed il tempo, con inevitabile sconfitta del primo, il quale, pur essendone consapevole, si illude di poterne uscire vittorioso, essendo in grado, almeno concettualmente, di afferrare il significato di immortalità.

 

L'artwork di Far Ago And Long Away. Degli uomini, provenienti da diverse direzioni, imboccano nuovamente differenti vie. Il simbolismo, in questa strumentale che suggerisce un'atmosfera onirica, sembra voler alludere al cammino dell'uomo sulla terra, per tutti simile ma differente, in cui ognuno percorre in solitudine una strada labirintica, dove risulta impossibile il confronto con i propri simili, ed ognuno sarà forzatamente costretto a seguire un percorso preassegnato. Il labirinto, che la grafia suggerisce come altissimo e granitico, simboleggia anche l'incomunicabilità degli uomini, i quali possono, per così dire, sfiorarsi ed intravedersi tra i vari accessi, ma dovranno proseguire senza mai potersi confrontare. La luce che pervade il labirinto lascia ipotizzare forse la ricerca di un punto d'arrivo, o meglio ancora, una meta finale predestinata ed immodificabile.

Dario Pompili